“Il Partito Democratico e i Giovani Democratici, Sinistra Ecologia e Libertà, i Consiglieri Comunali che credono nel progetto “Sant’Arpino Bene Comune”, di fronte all’attuale, allarmante e sempre più incerto quadro politico amministrativo, avvertono la profonda esigenza di dover lavorare per una proposta politica, sociale e morale, capace di far uscire il Paese dalla profonda crisi in cui è precipitata in questi anni.
In tale esigenza siamo accumunati, adesso più che mai, dalla oramai doverosa ed inderogabile necessità di costruire un’ alternativa, avviando un percorso di confronto programmatico vero e aperto per la costruzione di un serio progetto di governo della città, dando vita alla costituzione di una “Coalizione politica per Sant’Arpino”.
Una coalizione aperta al dialogo ed al confronto con tutte le forze politiche locali, alle associazioni e ai singoli cittadini disponibili ad un cambiamento reale e risolutivo.
La “Coalizione politica per Sant’Arpino”, nell’opporsi con decisione all’attuale amministrazione, che ha segnato per Sant’Arpino una delle pagine più nere della sua storia politico-amministrativa, intende avviare un nuovo progetto condiviso per chiudere definitivamente tale drammatica e fallimentare esperienza!
L’intenzione è quella di dar vita ad un nuovo progetto politico teso a ricompattare un tessuto sociale, civile e politico oramai lacerato e che rappresenti un messaggio di speranza non solo per le generazioni future della nostra città, ma anche e soprattutto per i tanti giovani di oggi, politicamente sfiduciati ed annichiliti da uno stato di completo ed inesorabile abbandono culturale e sociale.
C’è estremo bisogno di opporsi decisamente, e con un progetto politico che ridia voce ai Partiti sulla base di opzioni politiche comuni, a chi ancora, nonostante “domiciliari” e “patteggiamento”, continua ad impegnare energie e risorse pubbliche nel cercare di soffocare il cambiamento, “piegando” la politica e la gestione del bene comune al servizio della propria “sfacciata” ed interessata permanenza al potere.
E dispiace dover assistere alla totale assenza di dignità di questa maggioranza che, muovendosi nell’alveo della inconsistenza politica che l’ha contraddistinta fino ad oggi, è stata totalmente incapace di qualsiasi autocritica in particolare rispetto ad errori e responsabilità penali innegabili del primo cittadino.
Siamo, purtroppo, in presenza di un vuoto politico ed amministrativo artatamente alimentato, che trova la sua unica ragion d’essere nella speranza di quei pochi rimasti a difendere l’indifendibile, alimentando così, ancora una volta, il più deteriore trasversalismo, e appiattendo qualsiasi confronto democratico in un esasperato personalismo, per nascondere ai cittadini le proprie responsabilità ed i propri limiti politici, amministrativi e personali.
C’è una questione democratica aperta. Noi rifiutiamo e rifiuteremo sempre l’idea che il consenso valga più delle regole, che la partecipazione democratica significhi eleggere un capo al quale è permesso tutto, che la società civile sia sempre più ridotta ad opposte tifoserie. Noi abbiamo un progetto da mettere in campo che riguarda il futuro della nostra città!
“La dimensione politica è da sempre la più espressiva e la più complessa delle azioni
umane: espressiva perché lega la vita di una persona a quella di tutte le altre; complessa
perché costringe a filtrare la propria visione, i propri interessi, i propri valori al setaccio
del confronto permanente con gli altri.
Una espressività ed una complessità, figlie del tempo in cui viviamo e animate dallo spirito Costituzionale, che chiama i Partiti a concorrere e determinare la politica nazionale a partire dai livelli territoriali locali.
Noi vogliamo restituire alla gestione del bene comune una dimensione politica, una dimensione politica che ponga al centro onestà e dignità.
Dimensione politica in cui donne e uomini dovranno sentirsi partecipi attraverso la valorizzazione dei propri meriti, del loro talento e della loro creatività. Donne e uomini che
avranno voglia di fare, condividendo le loro capacità nell’interesse dell’intera collettività, ma soprattutto al servizio di chi ha più bisogno.
Una dimensione politica nuova che crede nella “legalità” e nelle regole quali valori fondanti dello stare “assieme” ed elementi imprescindibili nell’interesse di tutti i cittadini.
Dimensione politica “nuova” che, cosciente delle minori risorse a disposizione e di un bilancio pubblico oramai al collasso, sia in grado di costruire un sistema di protezione sociale che affranchi finalmente chi è più debole dalle “elemosine” del potente di turno e restituisca dignità, attraverso una forte e controllata presenza pubblica.
Dimensione politica “nuova” che ritorni a considerare il territorio come “bene comune” da valorizzare e l’urbanistica strumento al servizio delle esigenze vere della collettività e non più strumento per l’arricchimento di pochi a scapito dei santarpinesi.
Una dimensione politica che riporti al centro del progetto futuro di sviluppo della città l’ambiente, la cultura, la storia e le tradizioni locali affinchè queste ridiventino attrattori e modelli di sviluppo anche economico per l’intera area atellana.
Lo sforzo programmatico, che si dovrà riconoscere su opzioni politiche che abbiano al centro del dibattito la salvaguardia del bene comune, dovrà e vorrà dare risposte concrete e risolute a queste priorità, con la consapevolezza che la missione si svolgerà in un contesto di grande difficoltà e richiederà impegno, autorevolezza, competenza, ma soprattutto la necessaria condivisione e partecipazione di tutti i santarpinesi.
Su questi temi avvieremo il nostro progetto, su questi temi da ora in avanti apriremo un confronto permanente con la cittadinanza”.