Il Tar della Campania (sezione prima) ha dichiarato con ordinanza la propria incompetenza, rimettendo gli atti al Tar del Lazio, a pronunciarsi sulla richiesta di sospensiva della determina del Comune di Caserta che lo scorso luglio ha disposto la rescissione del contratto d’appalto con l’azienda Ecocar Ambiente Scarl, che nel capoluogo effettua la raccolta dei rifiuti solidi urbani, perché colpita da un’interdittiva antimafia. I giudici amministrativi partenopei hanno eccepito la propria incompetenza spiegando che l’interdittiva è stata emessa dalla prefettura di Roma, circostanza che rende competente il Tar laziale così come emerge dalla costante giurisprudenza del Consiglio di Stato. La decisione mette in pratica fuori gioco l’azienda amministrata dall’imprenditore di Nettuno (Roma) Francesco Deodati, e nella quale risultano impiegati il vice-sindaco di Caserta Enzo Ferraro e il consigliere comunale Pierpaolo Puoi, proprio mentre è in corso alla stazione unica appaltante istituita presso il Provveditorato Interregionale delle opere pubbliche della Campania e del Molise la procedura d’urgenza per l’affidamento di sei mesi del servizio di raccolta degli rsu a Caserta, che dovrebbe essere aggiudicato il prossimo 25 settembre con l’apertura delle buste; anche dopo la rescissione contrattuale l’Ecocar ha continuato a gestire il servizio nella città della Reggia in via provvisoria, sperando in una sospensione della determina comunale che però non è arrivata.