La procura di Napoli ha disposto un esame accurato sullo scooter sul quale viaggiava Davide Bifolco, il 17enne ucciso da uno colpo di pistola sparato da un carabiniere la notte tra il 4 e il 5 settembre scorso a Napoli. Lo si apprende dai legali che assistono la famiglia del giovane ai quali il provvedimento è stato notificato nelle ultime ore. La procura, che ha accolto la richiesta avanzata dall’ avvocato Fabio Anselmo, vuole accertare se sul mezzo ci siano tracce di Dna e impronte digitali riconducibili al latitante Arturo Equabile, arrestato l’altro ieri, e obiettivo quella sera dell’inseguimento conclusosi con la morte di Bifolco. Obiettivo della richiesta del legale è dimostrare che quella notte il diciassettenne non era in compagnia di Equabile come sostenuto dai militari che gli davano la caccia.

 

 

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