E’ “amareggiato” Salvatore Parolisi sia per il rigetto della richiesta di scarcerazione deciso l’altro ieri dalla Cassazione, sia per il coinvolgimento, in tutta la vicenda, della figlioletta Vittoria. Il suo stato d’animo e’ stato confidato stamane ad uno dei suoi legali, l’avvocato Nicodemo Gentile che gli ha fato visita al carcere di Teramo.
Parolisi e’ accusato dell’omicidio della moglie 29enne Melania Rea. Il delitto era avvenuto il 18 aprile scorso in un boschetto di Ripe di Civitella (Teramo). “Salvatore – ha riferito l’avvocato – si aspettava un pronunciamento sfavorevole, decisione che ha appreso guardando la televisione. Quello che piu’ lo amareggia e’ che in tutta questa vicenda venga tirata in ballo la figlioletta che egli stesso aveva chiesto di affidare, in via temporanea, ai nonni materni”. Ora, invece, a decidere la sorte della bambina, il prossimo venerdi’, sara’ il Tribunale dei Minori di Napoli. Nei confronti del caporal maggiore e’ stata chiesta l’interdizione dalla patria potesta’ anche se la Procura di Teramo non si e’ mai opposta al fatto che l’indagato potesse ricevere in carcere la visita della sua piccina. Secondo l’avvocato Gentile dovrebbe essere concessa a Parolisi la possibilita’ di presenziare all’udienza partenopea. “Il caporal maggiore – conclude il legale – e’ pronto, a questo punto, ad affrontare il processo. E’ un uomo che, come mi ha ribadito ancora stamane, non si arrende, convinto, come noi, della sua innocenza”.