“Chi butta il cibo sapendo che ci sono persone che muoiono disprezza l’altro, l’umanità e sconfessa sé stesso come membro della famiglia degli uomini. E questa gente non può fare la comunione”. Lo ha detto il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, incontrando al Museo Diocesano i giornalisti a margine dell’XI Forum dell’Informazione per la Salvaguardia della Natura organizzato dall’associazione Greenaccord Onlus e dal Comune di Napoli. “Ogni forma di egoismo – ha spiegato Sepe – è una negazione di quello spirito cristiano basato sull’apertura e sul rispetto dell’altro. Buttare un cibo che potrebbe essere fonte di sopravvivenza per un altro equivale a offendere, oltre all’uomo, anche quel Dio che è il datore della vita”. Tempo fa il cardinale aveva lanciato una ‘scomunica’ contro i responsabili del disastro ambientale della Terra dei fuochi. “Io ho detto che mafiosi e camorristi non possono ricevere i sacramenti, perché chi uccide gli altri ed edifica la propria vita sulla morte come i trafficanti di rifiuti tossici, come può avere il coraggio di entrare in chiesa e partecipare alle celebrazioni liturgiche? È una negazione – ribadisce – Lo stesso vale per chi spreca. È un disprezzo. E non è una mia interpretazione. Vi ricordate la parabola del ricco Epulone e di Lazzaro? Alla fine, il ricco è andato nel profondo degli Inferi e Lazzaro è stato esaltato: un insegnamento evangelico che deve farci riflettere nel valutare le azioni di queste persone che disprezzano l’uomo. Come fai a dare la comunione a chi distrugge?”.


 

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