“Anche per l’emittenza locale e’ allarme rosso. Decine di televisioni non solo rischiano di non poter piu’ trasmettere per la dissennata politica di assegnazione delle frequenze ma anche di essere private delle risorse per assicurare l’indispensabile attivita’ di informazione locale professionalmente qualificata”. Ad affermarlo e’ la Federazione nazionale della stampa italiana.
“Tutti i nodi vengono al pettine – sottolinea la Federazione – in questa fase di straordinaria emergenza e appare indispensabile che anche questo tema sia messo nell’agenda politica e delle istituzioni. E’ il richiamo che fa la Giunta Esecutiva della Fnsi, la quale ha esaminato la situazione di crisi che interessa il settore dell’emittenza radiotelevisiva locale. Alla crisi economica del Paese, che determina un crollo delle risorse pubblicitarie gia’ depauperate dalle politiche di dumping attuate dalle emittenti nazionali, infatti, si sono aggiunti gli effetti di norme legate al passaggio al digitale terrestre fortemente penalizzanti. L’assegnazione di frequenze alla telefonia mobile e la destinazione di altre al beauty contest tra le emittenti nazionali hanno ridotto lo spettro trasmissivo destinato all’ambito locale, in violazione delle norme che destinavano a quest’ultimo un terzo delle frequenze”. “In questa situazione gia’ drammatica – continua la Fnsi – sono stati, inoltre, tagliati i fondi previsti per il settore, anche con effetti retroattivi che vanno a colpire bilanci societari gia’ chiusi, a fronte di attivita’ svolte anche tenendo conto degli introiti originariamente assicurati. La Giunta della Fnsi, insieme alla consulta delle Associazioni regionali di Stampa, chiede al governo di intervenire al piu’ presto ripristinando un modello equilibrato fautore di sviluppo, tecnologico e occupazionale, evitando cosi’ di costringere alla chiusura centinaia di aziende che oggi garantiscono un fondamentale pluralismo informativo sul territorio e duemila posti di lavoro giornalistico”.