Continua a rivelare nuovi particolari l’ex presidente del Consorzio Ce 4 Giuseppe Valente. Il collaboratore di giustizia è stato ascoltato, nuovamente, nel processo a carico di Nicola Cosentino, concentrandosi, questa volta, su Impregeco e l’ipotesi di una nuova discarica nel casertano. “La nascita dell’Impregeco, che raggruppava i Consorzi di bacino Napoli 1, Napoli 3 e Caserta 4, avvenne nel 2000 in seguito a un accordo politico tra Antonio Bassolino per il centro-sinistra e Nicola Cosentino per il centro-destra”. Per la Dda di Napoli, l’Impregeco fu costituita in contrapposizione alla Fibe Campania, un’Ati formata da diverse aziende (tra cui Fisia Italimpianti e Impregilo, ndr) che si era aggiudicata il maxi-appalto del Commissariato per l’Emergenza Rifiuti per la gestione e realizzazione di discariche e altri impianti in Campania. Nell’Impregeco era forte anche l’interesse dei fratelli Orsi, imprenditori del clan Bidognetti che in quel periodo gestivano l’Eco4, la società che costituiva il braccio operativo del Consorzio Caserta4. “I consorzi Napoli1 e Napoli3 erano di maggioranza centro-sinistra e facevano riferimento a Bassolino, il Caserta4 a Cosentino che chiese la presidenza. Così fui eletto io massimo dirigente”, ha detto ancora il collaboratore di giustizia
Valente ha detto che Facchi e cosentino erano d’accordo su tutto, compreso l’affidamento all’Eco4. Tutti i comuni, secondo Valente, erano stati avvisati di non procedere a gare d’appalto e di far capo al consorzio.
“Gli affidamenti diretti (della raccolta dei rifiuti, ndr) dei Comuni casertani raggruppati nel Consorzio Caserta4 (tutti i 20 Comuni del litorale domizio, ndr) alla società Eco4 dei fratelli Orsi, dal 2000 e per gli anni immediatamente successivi, non erano affatto legittimi. I Comuni avrebbero dovuto esperire una gara pubblica ma non c’era interesse a farla era più facile in questo modo far assumere attraverso l’Eco4 persone di loro gradimento”. Così il neo collaboratore di giustizia Giuseppe Valente, rispondendo alle domande del pm della Dda Alessandro Milita, al processo in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che vede imputato l’ex sottosegretario del Pdl Cosentino per concorso esterno in associazione camorristica. “Al Consorzio e al Commissariato per l’Emergenza – prosegue Valente – lo sapevano tutti che questo modo di procedere non era previsto da alcuna normativa”.
Il pentito parla anche di una circolare della Prefettura inviata al comune di Cancello ed Arnone che aveva fatto una gara per affidare il servizio di raccolta dei rifiuti. L’ente fu minacciato di scioglimento e il sindaco preferì annullare la gara. Valente ha poi parlato di un viaggio in Turchia, diecimila euro pagati per metà dal Ce 4 e per metà dall’Eco4. La prossima udienza è prevista il 10 novembre.