L’incontro tra Governo e parti sociali è stato “positivo e incoraggiante”: lo avrebbe detto il presidente del Consiglio Mario Monti secondo quanto riferito da partecipanti nella sua replica al termine della riunione. “Nelle prossime ore – avrebbe detto – cercherò di trasmettere reale situazione grave al Paese ma anche fiducia che ce la possiamo fare”. “Tutti voi avete osservato – ha aggiunto Monti – che nei nostri interventi c’e una parte non detta: quella fiscale. Su questo aspetto si misura il tasso di equità. Non lo abbiamo fatto solo per riservatezza, ma perché vi abbiamo voluto ascoltare così’ da orientare anche le nostre scelte. Credo che nella parte riguardante la famiglia e il prelievo sul lavoro troverete, nei provvedimenti, traccia di questa riunione”. La manovra vale in tutto 24 miliardi al lordo della delega fiscale, avrebbe detto il presidente del Consiglio Mario Monti.
Il premier ha ribadito che si tratterà di una manovra di “rigore, equità e sviluppò e che ci saranno interventi strutturali in diversi campi. Tre i punti sui quali interviene la manovra: bilancio pubblico, previdenza e sviluppo. Monti ha annunciato che gli interventi sul mercato del lavoro arriveranno “più avanti” perche’ in questo settore è ”essenziale concertare”. Prima del mandato, aggiunge, “sono stato colpito dalla consapevolezza della crisi che hanno avuto le parti sociali. Da allora la situazione è peggiorata”. Il Governo cercherà di “alleviare il cuneo fiscale” sul lavoro. Monti ha detto che sarà intensificata la lotta all’evasione fiscale. Il Governo ha inoltre previsto l’estensione del metodo contributivo pro rata per il calcolo della pensione per tutti, avrebbe detto il ministro del Welfare, Elsa Fornero. Il Governo abolirà le finestre mobili per l’accesso alla pensione perché sono un “bizantinismo inutile”. E’ in arrivo invece una fascia di flessibilità per l’uscita verso la pensione con assegni più bassi per chi esce prima. La pensione di anzianità a qualsiasi età si raggiungerà a 42 anni di contributi per gli uomini e 41 per le donne, avrebbe aggiunto. La convergenza tra uomini e donne per l’età di vecchiaia a 65 anni sarà raggiunta nel 2018. L’adeguamento delle pensioni in essere all’inflazione sarà congelato per il 2012 ma saranno salve le pensioni al minimo. La rivalutazione piena rispetto all’inflazione nel 2012 sarà prevista solo per le pensioni fino a 486 euro. Lo si apprende da partecipanti alla riunione tra Governo e parti sociali sulla manovra a palazzo Chigi. Ci sarà una rivalutazione parziale per quelle tra 486 euro e 936 euro al mese mentre per gli assegni superiori ci sarà il totale congelamento rispetto all’inflazione. ”Siamo di fronte a una alternativa tra la situazione attuale, con i sacrifici richiesti e una situazione di uno Stato insolvente, di un euro distrutto magari per infamia dell’Italia”, ha detto Monti nella replica finale durante l’incontro con le parti sociali, secondo quanto riferito da alcuni partecipanti.