“L’utente non è al momento raggiungibile, si prega di riprovare più tardi”. Raffaele Vitale ha fatto perdere le sue tracce. Da ieri il segretario facente finzione del Pd casertano non risponde al telefono. Tanti i tentativi di contattarlo. Tutti a vuoto. Niente di niente. Ma dove è finito? Eppure in queste ore il partito è alle prese con decisioni importantissime: il rinnovo dei vertici dell’Asi e il futuro assetto di altri enti strumentali. Ma di Vitale neanche l’ombra. Temendo per lui, qualcuno tra i dem ha anche pensato di rivolgersi a “Chi l’ha visto”, ma gli autori della famosa trasmissione Rai hanno rifiutato di intervenire, si sono arresi in partenza. “Inutile avviare le ricerche, trovare uno come Vitale è impossibile anche per noi”. Il sindaco di Parete si è reso irreperibile da quando Luigi Munno ha chiesto la convocazione urgente della segreteria provinciale per capire se qualche dirigente del partito sta giocando sporco nelle trattative con le altre forze politiche proprio sugli enti strumentali. Nei giorni scorsi Munno, in qualità di responsabile enti locali, ha avuto incontri ravvicinati del terzo tipo con Mimmo Ventriglia (sabato) e Mimì Zinzi (domenica al Jolly Hotel). L’obiettivo? Cercare di pescare anche in casa azzurra qualcuno dei 13 voti necessari per eleggere il Cda dell’Asi. Addio al dialogo preferenziale con Ncd, quindi. E sì alla linea del ” ‘ndo coglio coglio”. Ma poi qualcosa è andato storto. Per non farsi sfuggire le redini delle trattative, Stefano Graziano gli ha tagliato la strada aprendo un filo diretto con Carlo Sarro. E sul piatto avrebbe messo anche l’ipotesi di un’intesa su altri enti come il Consorzio idrico e l’Ato rifiuti. Tutto alle spalle di Munno. Che si è sentito tagliato fuori. E si è incazzato. Anche perché quando si parla di enti strumentali si discute di poltrone. Da qui la richiesta di convocare una riunione d’urgenza della segreteria. Per tenere l’incontro serviva il via libera di Vitale. E gli hanno telefonato: “L’utente non è al momento raggiungibile, si prega di riprovare più tardi”.

Mario De Michele

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