Notte di interrogatori e attivita’ serrata da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo di Genova per cercare di dare un volto e un nome al killer che ieri pomeriggio ha barbaramente ucciso una donna ecuadoriana di 38 anni, Monica Gilse, e suo figlio di 14, Kleyner Marcos Ramirez. I militari hanno a lungo sentito il marito della donna, Pepe Ramirez, un manovale ecuadoriano.
L’uomo assicura di avere trascorso il pomeriggio in un cantiere a Nervi, nella parte opposta della citta’ rispetto a Sampierdarena, dove e’ avvenuto il duplice omicidio. Sostiene di avere preso treno e bus per tornare a casa e di avere trovato i cadaveri in casa. I militari stanno verificando il suo alibi. Gli inquirenti hanno ascoltato inoltre amici e conoscenti della famiglia decimata da un delitto di cui sfugge ancora il movente. Potrebbe essersi trattato di una rapina: erano in partenza per l’Ecuador, dove trascorrere le vacanze natalizie. Forse avevano dei soldi in casa, ma i carabinieri non confermano ne’ smentiscono un eventuale ammanco di denaro. Dicono solo che “in casa non c’erano soldi”. L’indagine, coordinata dal pm Massimo Terrile della procura di Genova, riparte dai reperti e dai rilievi effettuati in casa dagli specialisti dell’Arma e sui cadaveri dal medico legale Marco Salvi. E’ stata anche rinvenuta l’arma del delitto, un coltello da cucina che sarebbe stato preso dall’appartamento. Secondo quanto riferito nessuna traccia di scarpe utile sarebbe stata rinvenuta nell’abitazione. Sono queste ore cruciali, i carabinieri indagano a tutto campo alla ricerca di un indizio utile per stringere il campo dei sospettati.