“L’acqua è un bene comune. Ma se non si organizza e si garantiscono i costi del sistema che la mette a nostra disposizione si fa solo demagogia.” Così l’assessore al Ciclo integrato delle Acque Giovanni Romano. “Sono legittime – sottolinea – tutte le iniziative e vanno analizzate tutte le proposte e le preoccupazioni. Non bisogna però confondere le competenze ed i ruoli sul ciclo delle acque. Ci sono le competenze dei gestori, quelle dei Comuni e c’è il ruolo di programmazione della Regione. E, soprattutto, c’è il rispetto delle leggi nazionali alle quali anche la normativa regionale deve adeguarsi. Di recente lo Sblocca Italia del Governo ha introdotto degli ulteriori condizionamenti alle modalità di organizzazione del ciclo e alla autonomia legislativa delle Regioni. “C’è un diritto dei cittadini che va garantito, ma non a chiacchiere. Occorrono risorse finanziarie certe per far funzionare tutte le fasi del ciclo, soprattutto i sistemi fognari e depurativi i cui costi, per legge, devono essere coperti dalle tariffe. Con gli slogan l’acqua non arriverebbe da nessuna parte e non si garantirebbe un diritto fondamentale dei cittadini. E’ giusto chiedere che per i cittadini il costo sia sempre minore, ma affinchè questo sia possibile è necessario affrontare il tema senza ipocrisia, senza pregiudizi, senza false verità e, soprattutto, non in modo ideologico”, conclude.


 

 

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