Ventisei persone sono indagate a Siracusa per una frode sul gratuito patrocinio, la garanzia che consente di avere assistenza legale a spese dello Stato a chi non ha i mezzi per pagarsi un avvocato. Il reato ipotizzato e’ quello di falso. E’ il primo risultato di verifiche che sta compiendo la Guardia di finanza di Augusta su documentazione acquisita preso il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Siracusa.
Le carte sono ancora al vaglio degli investigatori che stanno effettuando esami incrociati con i sistemi telematici. I 26 soggetti denunciati, pur avendo un reddito superiore ai limiti massimi previsti dalla Legge (10.628,16 euro annui dell’intero nucleo familiare), secondo l’accusa hanno sottoscritto autocertificazioni false per attestare la loro condizione di poverta’ e accedere al gratuito patrocinio. Le richieste attengono a procedimenti civili ed amministrativi di vario genere: molte sono le cause intentate da ex dipendenti nei confronti dei datori di lavoro, ma ci sono anche cause di separazione, processi per liti condominiali e controversie con enti previdenziali. In un caso, i militari hanno anche scoperto che l’avvocato di un soggetto, all’insaputa del clienter ne aveva falsificato la firma sull’istanza di ammissione al gratuito patrocinio pur in assenza dei requisiti reddituali previsti per legge. A seguito delle indagini poste in essere e della successiva denuncia presentata dal cliente, in attesa degli esiti del procedimento, il legale ha chiesto la cancellazione dell’Albo degli avvocati di Siracusa.