Gioia sannitica- L’imprenditore Giuseppe Gravante ha rinunciato alla cittadinanza onoraria concessa dall’amministrazione di Gioia Sannitica nel 2007, “per meriti imprenditoriali ,umani e sociali”, anticipando e spiazzando il consiglio comunale che, nella seduta svoltasi venerdì scorso, ha preso atto della lettera inviata dall’imprenditore inquisito . A seguito della clamorosa vicenda penale relativa a presunti condizionamenti(art. 611 c.p. -violenza o minaccia per costringere a commettere un reato) di alcuni lavoratori aziendali circa sversamenti illeciti nel fiume Volturno oltre al deposito di rifiuti nei terreni dell’azienda lattiera situata nel territorio di Gioia Sannitica (località Fossolagno), la giunta Raccio, in attesa dell’esito delle indagini in corso, aveva, infatti, sospeso l’onorificenza portando in consiglio comunale – ente compente ai provvedimenti in merito- la relativa proposta per la trattazione nel massimo organo collegiale di indirizzo e controllo. Il sindaco Michelangelo Raccio dopo aver illustrato i termini della questione ha reso noto il “fatto nuovo” come annunciato dal primo cittadino : dopo la convocazione della seduta consiliare, con all’ordine del giorno l’argomento della sospensione del titolo onorario, l’imprenditore, sottoposto agli arresti domiciliari poi ritirati, ha fatto pervenire agli uffici comunali una nota in cui non solo ha respinto le accuse ed annunciato la rinuncia alla cittadinanza onoraria a suo tempo disposta dalla giunta Fiorillo. Nella nota del suo legale , letta da Raccio, Gravante ha anche l’amministrazione di “disinteresse verso l’azienda”. Sul punto si è sviluppato un dibattito a partire dalle considerazioni critiche del consigliere di minoranza Liberato Fiondella per il quale era insufficiente la solo sospensione ricordando – ha detto- “la morosità dell’azienda verso il comune per le forniture idriche e verso gli allevatori per la consegna di latte”. “Avremmo comunque chiesto la revoca del provvedimento andava dava presa a prescindere da ciò che avverrà nel procedimento giudiziario per il danno arrecato alla comunità. E’ questo il nostro senso di responsabilità” ha aggiunto il capogruppo Giuseppe Gaetano giudicando la lettera (“ è come se avesse tirato lo scarico, la ciliegina sulla torta”) notificata da Gravante “irriguardosa perché questa cosa è stata divulgata da tante televisioni e ha leso la nostra dignità di comunità per la quale state lavorando come testimonia la trasmissione sul TG3” ha concluso il capogruppo di “Uniamo Gioia” . La maggioranza “Rinascita Gioiese” tramite il sindaco Raccio (con il tg3 abbiamo tamponato un po’ la cosa”) e l’assessore Fiorillo, all’epoca sindaco, hanno messo in luce la diversità dei livelli coinvolti : ” il conferimento della cittadinanza onoraria ha un valore anche etico mentre sul piano giudiziario occorre attendere l’esito del procedimento penale. Sia Raccio che Fiorillo hanno ricordato gli incontri per sostenere gli agricoltori e le iniziative per il recupero delle somme creditorie dall’azienda in questione in difficoltà negli ultimi anni, tanto da fallire, e da altri privati. La giunta lo scorso 29 ottobre ha approvato la delibera di sospensione della cittadinanza da sottoporre al consiglio: “…(..) i fatti contestati al Sig.re Giuseppe Gravante sono stati tali da suscitare indignazione nella locale comunità e qualora definitivamente accertati farebbero venir meno i presupposti che hanno motivato a suo tempo il Consiglio Comunale a conferire al predetto Sig.re Giuseppe Gravante la cittadinanza onoraria. Pertanto, in attesa che la magistratura chiarisca la posizione del Sig.re Giuseppe Gravante , proporre al consiglio comunale la sospensione della onorificenza concessa , salvo verificare successivamente alla definizione dei giudizi la permanenza o meno delle motivazioni che giustificarono a suo tempo la decisione del consiglio comunale ” è scritto nella delibera di fine ottobre (la n.71) con valore di atto di indirizzo. Da qui la presa d’atto della rinuncia quindi, conseguentemente, sul piano tecnico, della revoca della delibera del 2007, come approvato dal consiglio comunale.
Michele Martuscelli