“I valori del liberalismo che furono fondativi, venti anni or sono, per Forza Italia, sembrano oggi perduti. Lo si evince dalle dichiarazioni di quanti, pur militando all’interno del partito che fa della libertà la sua bandiera, additano un presidio di democrazia come le preferenze, quale elemento che favorisce la corruzione”. Lo dice il senatore Vincenzo D’Anna, vicepresidente del gruppo Gal, ma eletto in Campania nelle liste del Pdl-FI. “Luigi Sturzo padre del popolarismo liberale – spiega D’Anna – asseriva che la qualità della classe dirigente non dipende dai sistemi elettorali e men che meno dall’abolizione del diritto che hanno i cittadini di scegliere i propri parlamentari. Ben comprendo che coloro che sono assurti alla notorietà ed agli agi che la politica di vertice garantisce, preferiscano convincere, all’interno di FI, una sola persona: il presidente Berlusconi, anziché migliaia di elettori”. “Tuttavia – prosegue il senatore del Gal – l’Italicum che giunge al Senato per la definitiva approvazione, segnerà lo spartiacque che esiste tra la democrazia elettiva e le nomenclature parassitarie”. “Non credo ci siano margini di compromesso tra queste due antitetiche visioni della politica e della democrazia parlamentare. E non basterà la buona volontà del presidente Berlusconi, né quella di Raffaele Fitto per conciliare l’inconciliabile” conclude D’Anna.