Riceviamo e pubblichiamo la nota del Consigliere Comunale Paolo Galluccio. “Auspicavo che dopo l’utilizzo di un appellativo errato oltre che eccessivo, il Sindaco, rinsavito e magari ben consigliato, chiedesse scusa. Ed invece nulla di tutto ciò’ è accaduto. Ma anzi, non contento del linguaggio censurabile, poco civile ed in ogni caso quantomeno inadeguato, il primo cittadino, nella sua intervista ha ritenuto di dover incalzare, alzare ulteriormente il tiro, vomitare sul passato, il tutto, però, a mio avviso, in maniera farneticante e a tratti poco comprensibile. Il tema era o sarebbe stato perché improvvisamente ha insultato il Consigliere Dello Vicario apostrofandolo come “delinquente”??!! A questa domanda nessuna risposta !!!! D’altronde caro Sindaco l’unica cosa sensata sarebbe stata quella da me sommessamente consigliata, ovvero, chiedere scusa adducendo la semplice motivazione che errare e’ umano. Neppure i suoi scudieri, peraltro, amici della persona “offesa” l’hanno né consigliata né tantomeno loro stessi hanno mostrato solidarietà all’amico/collega. Di ciò me ne dispiaccio oltremodo ma naturalmente è una questione di sensibilità. Personalmente io sarei intervenuto se quest’episodio avesse riguardato chiunque dei miei colleghi. Orbene, caro Sindaco, Lei nel considerarsi un alieno, un diverso, un infallibile, Lei che in una riunione disse “il vostro problema è che so fare tutto e lo so fare bene” ha inteso perseverare nel suo atteggiamento irruento ed inquisitorio volto a vedere negli altri sempre dei nemici e mai avversari semplicemente politici, ha finito a mio avviso completamente e definitivamente di avvelenare i pozzi. Lei ha disatteso ed illuso quanti credevano in lei; quanti hanno portato il suo nome nelle case ed in qualche caso Le assicuro non è stato facile e le percentuali tra i voti dell’ intera coalizione e quelli alla sua persona portano più del 20% di differenza. Comprendo bene la Sua irrequietudine eppure io l’ho conosciuta e la conosco come uomo di principio e risoluto. Proprio in virtù di questi principi avrebbe dovuto rendere le dimissioni dopo che ben 7 consiglieri di maggioranza con percentuali di voto di tutto rispetto sono passate all’opposizione. Lei avrebbe dovuto prendere atto che non ha più i numeri. L’offuscamento dei numeri, poi, l’ha portata allo sbiadimento dei progetti, programmi e, ciò in tutti quanti gli ambiti. Del programma che fu stilato nessuno degli obiettivi è stato raggiunto e, ricordo a me stesso, che Lei disse che dopo 2 anni e mezzo avrebbe rimesso il mandato se non ci fossero state più le condizioni. Spero che più prima che poi Lei si farà un esame di coscienza e prenderà atto che in qualche cosa se non in tante cose ha sbagliato ??!! Non in tutte !!! Le luminarie, ad esempio, Le hanno dato luce e splendore ma peccato che non è luce naturale ma artificiale !!! Ma ante luminarie e post, Lei, ha distrutto un movimento, il Suo / Nostro movimento; ha perso 7 consiglieri di maggioranza; ha disatteso accordi istituzionali e non mantenuto più fede a chi Le ha permesso di candidarsi sottoscrivendo l’accordo; anziché guardare al futuro di questa città si volge allo stesso sempre con gli spettri, le angosce e le inquietudini del passato; ha creato un’ambiguità politica tale da essere Lei stesso destabilizzato in Consiglio. Anche il padre nobile (qualcuno lo definisce così) io lo definirei “etereo” che assurgeva a Suo garante si è “dileguato”. Caro Sindaco anche politicamente il che la cosa è strana, comincia ad avere delle mancanze. Se realmente l’amministrazione precedente avesse commesso degli errori, cosa che sicuramente è avvenuta sempre per il principio che “solo chi non fa non sbaglia” (ed io sono stato su alcuni temi– non su tutti – oppositore garbato), Lei, oggi, con le sue invettive, i suoi turpiloqui, i suoi continui attacchi, le sue sterili polemiche sortisce un effetto boomerang e di ciò Lei ne ha avuto contezza perdendo la calma. Le dico con sincerità quelle stesse cose che i suoi scudieri più fidati le vorrebbero dire ma che per piangeria evitano. Si dimetta e lo faccia per la città che non ha bisogno di tutte queste polemiche da Lei ripetutamente sollevate ma semplicemente di fatti, fatti reali, fatti che aumentino il grado di vivibilità, programmi che rendano questa città protagonista in provincia e al di fuori della stessa, obiettivi che vadano oltre il rattoppo, la festa di quartiere, l’assistenzialismo e il presenzialismo, proposte che innestino i nuovi fenomeni (Movida, Tribunale etc etc ) in una programmazione reale e concertata e che guardino al nostro patrimonio (Maddalena su tutte) in maniera innovativa, nuova e perché no, rivoluzionaria. Si dimetta perché non è stato capace di cambiare rotta ma renda le dimissioni anche per Lei stesso che dopo tanti anni di onorata carriera politica inizia ad arrancare”.

Paolo Galluccio*

*Consigliere comunale Noi Aversa

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