Un plico imbottito che appena aperto esplode nell’ufficio, a Roma, del direttore generale di Equitalia, Marco Cuccagna: lo ha ferito al volto, a un occhio e alla mano, facendogli perdere la falange di un dito. A distanza di un anno, gli anarchici della ‘Fai’ (Federazione Anarchica Informale) tornano a seminare terrore a Roma.
Dopo il primo pacco bomba recapitato in Germania, inviato l’altro ieri alla sede centrale di Francoforte della Deutsche Bank, il secondo plico esplosivo è scoppiato a Roma. Entrambi erano stati inviati da uffici postali di Milano. E ora si teme per la terza bomba della Fai, che in una rivendicazione due giorni fa parlava di tre pacchi esplosivi spediti “contro banche e banchieri, zecche e sanguisughe”. Frasi simili a quelle della lettera di rivendicazione scritta a mano e in italiano ritrovata all’interno del pacco bomba esploso a Roma. La ‘Fai’ ha colpito oggi nella Capitale a distanza di soli due giorni dalla consegna della prima scatola esplosiva. Stavolta il bersaglio era l’Italia. Sulla busta il destinatario era proprio il direttore generale di Equitalia Cuccagna. L’indirizzo era quello del suo ufficio al secondo piano nella sede centrale dell’agenzia per la riscossione dei tributi, a Roma in via Millevoi, nel quartiere Ardeatino.
Qui è stato recapitato il plico, una busta imbottita giunta via posta con timbro da Milano. E’ stato lo stesso Cuccagna, intorno alle 12:30, ad aprirlo. Poi la deflagrazione, la scrivania di vetro del Dg in frantumi e il boato che ha rimbombato anche ai piani inferiori. Cuccagna, che durante l’esplosione ha perso la falange di un dito ed è stato ferito al volto, in particolare a un occhio, è stato portato al vicino ospedale Sant’Eugenio, dove ha subito due interventi: la vista è salva e anche la funzionalità della mano sarà al 95%, hanno assicurato i medici. In pochi istanti sono intervenuti anche Digos e artificieri per i rilievi. All’interno del plico c’era un volantino con la sigla della ‘Fai’. Il secondo pacco bomba ha dunque ‘risposto all’appellò.