I fratelli e le sorelle di Pino Daniele non andranno alle esequie del cantautore napoletano. «Domani non andremo a Roma», spiega, «e questa è la nostra forma di protestare contro la decisione della famiglia romana di non tenere a Napoli i funerali di Pino. È giusto che i figli vogliano dirgli addio dove e come vogliono, ma esiste anche la famiglia napoletana, ovvero noi, e una città tutta che vuole dire addio alla sua bandiera, alla sua voce». Abbiamo tutti un blues da piangere, abbiamo tutti un Pino da piangere, ma, intanto, le distanze tra i due rami della famiglia si amplificano. Da un lato la decisione di Cristina e Alessandra, i due figli maggiori del Nero a metà, di tenere a Roma, «la città dove siamo nati e dove papà abitava», i suoi funerali, dall’altra la rabbia di parenti e concittadini che «pretendono di dargli l’estremo saluto come si deve. Questa storia delle ceneri è una beffa, i figli e le mogli non devono prenderci in giro, massimo rispetto per la decisione di tenere i funerali dove vogliono e come vogliono, ma prima di portarlo nella sua ultima dimora in Toscana, e anche qui Napoli avrebbe da che ridire, si organizzi un secondo funerale, nella città che mio fratello ha così tanto e così bene cantato. Napule è tante cose, anche la paura di non poter salutare Pino nella giusta maniera».

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