Le elezioni amministrative che dovrebbero tenersi nel prossimo mese di maggio hanno già scatenato la corsa al totonomine per la candidatura a sindaco. È una esperienza che Giugliano ha già vissuto e i socialisti hanno visto vanificati gli sforzi propri e di tutti quelli che hanno creduto nel laboratorio politico della “Primavera” e lo hanno visto travolto dalla corsa selvaggia alla “nomination”. Ed oggi, proprio per la particolare condizione di grande realtà urbana e metropolitana che è stata privata delle garanzie democratiche per oltre due anni, è necessario che a Giugliano si rimetta in piedi quella esaltante esperienza cambiando soltanto il tragico epilogo finale di elezioni primarie mai celebrate davvero. Noi crediamo che tutte le forze politiche debbano concorrere a costruire una progettualità comune per la nostra città per poi affidarne la realizzazione ad una figura rappresentativa della città e della totalità delle esperienze coinvolte. Una figura che raccolga nelle sue esperienze politiche, professionali e di vita le capacità di realizzazione di un percorso comune finalizzato al rilancio della nostra comunità sulla scena regionale in termini di civiltà e democrazia. Non si può però prescindere dal dato che per lunghi anni, sin dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso, si è assistito ad un connubio tra la criminalità organizzata e parti oscure del mondo economico con la conseguente devastazione del territorio e la creazione del marchio infame di “terra dei fuochi”. Connubio in tempo non sospetto denunciato dai socialisti e da poche altre forze politiche della sinistra giuglianese, che però non ha mai avuto il riscontro degli organi istituzionali, che anzi, se mai fosse stato possibile, hanno peggiorato la situazione infliggendo al territorio ulteriori ferite con le iniziative di Masseria del pozzo, Settecanati e Taverna del re fra le tante negative pagine di mortificazione del territorio giuglianese. Alla fine è intervenuto il commissariamento del Comune e la “scoperta” della presenza di clan spietati e del loro predominio sul territorio, senza che alcuno li contrastasse per decenni, con l’aggravio della privazione del diritto di rappresentanza di una città di oltre centomila persone. Ora che potrebbe essere arrivato il momento della svolta, in primis per la rottura del sodalizio criminale che ammorbato la vita ambientale e amministrativa della città, non è per noi socialisti ipotizzabile che si ripropongano metodi e atteggiamenti che hanno caratterizzato un funesto passato. I socialisti sono interessati invece a fare in modo che la scelta del candidato a Sindaco, se si dovesse votare a maggio, deve tener conto della progettualità da seguire, delle priorità da affrontare e delle risorse umane ed economiche disponibili, passando dal piano delle “ buone intenzioni” a quello della concretezza, e di questo vogliamo occuparci ed a questo vogliamo dedicare ogni sforzo utile nelle prossime settimane. Occorre predisporreuna Carta delle volontà comuni, delle strade da percorrere per creare la figura del sindaco che guidi la rinascita e il rilancio di Giugliano. Per fare un esempio sportivo, un passista è diverso da un velocista e dove guida a suo agio l’uno non guida l’altro. Da qui l’invito dei socialisti di Giugliano a ricomporre il laboratorio della “primavera” ed a riprendere , con la partecipazione delle forze politiche e dei cittadini, a pensare come vogliamo risolvere tematiche ambientali, occupazionali e di difesa della dignità dei cittadini e proporlo all’attenzione di quanti intendono condividere il percorso elaborato. Le caratteristiche professionali, morali e politiche delle figure che si candideranno alla realizzazione di quanto elaborato dal laboratorio politico della “primavera”, che andiamo sin da ora a ricreare, faranno scaturire il nostro gradimento su quello che riterremo essere l’uomo nuovo per Giugliano.
Antonio Ferraro, segretario Psi Giugliano e Coordinatore Zona Guglianese
Corrado Gabriele, capogruppo PSI al Consiglio Regionale