ROMA – Hicham Ben’Mbarek è il vincitore della “Buona Notizia” dell’anno, assegnata da quest’anno per la prima volta dal “Premio Buone notizie” con il multiblog “Buone Notizie” del “Corriere della Sera”. La storia di Hicham è un dono per l’umanità in questi tempi di odio e conflitto esasperati. Il giovane stilista marocchino ritirerà il Premio, che fa il bilancio delle storie positive dell’anno appena trascorso, sabato 24 gennaio a Caserta alle 16 nella Biblioteca del seminario vescovile, in contemporanea con i giornalisti premiati con il “Buone Notizie”. Col pallone ai piedi Hicham Ben’Mbarek è capace di fare meraviglie. A guardarlo oggi non si potrebbe neanche immaginare che questo giovane marocchino che assomiglia a Ben Harper abbia rischiato di morire proprio su un campo di calcio. Ma il destino gli stava per riservare qualcosa di diverso. E’ stato infatti più fortunato di quei tanti ragazzi che si sono accasciati a terra senza più rialzarsi. “Sono un musulmano col cuore di un cristiano”, dice Hicham con orgoglio. La sua storia inizia sulla costa di Tangeri, dove insieme a sua madre sale su un gommone: destinazione stretto di Gibilterra. Poi a sette anni arriva a Firenze. E’ lì che vive e cresce. Ed è proprio nei giardinetti del quartiere che col pallone rifila i primi tunnel al futuro difensore della Juventus e della nazionale Andrea Barzagli. Complici le difficoltà economiche, Hicam abbandona i sogni di gloria. Ma continua a giocare con i dilettanti. A trent’anni, durante un allenamento, cade sul campo d’erba. Ha sette attacchi di cuore in mezz’ora. E nei sette mesi successivi resta in ospedale. Solo un cuore nuovo può salvarlo. E lo salverà il cuore di un cristiano, il cuore di un italiano. Non c’è esempio migliore di integrazione che quello della sua storia. Ora Hicham fa lo stilista e il suo lavoro è conosciuto e apprezzato in Italia, Germania, Giappone e Stati Uniti. Non è un caso che il suo marchio sia un cuore stilizzato. Insieme con Hicham riceveranno invece il “Premio Buone Notizie” i giornalisti Alessandro Barbano, direttore de “Il Mattino”; Lucio Brunelli, direttore di “Tg2000”; Renata Maderna, vicedirettrice di “Famiglia Cristiana”; e Paolo Ruffini, direttore di “Tv2000”. Il prestigioso riconoscimento è l’unico in Italia a premiare le «buone notizie», cioè non solo l’informazione corretta e completa, ma anche quella pronta a fare un passo in più raccontando la normalità positiva della società. Quest’anno il Premio “Buone Notizie”, giunto alla settima edizione, oltre a scegliere i “buoni” giornalisti, premia anche per la prima volta la “buona notizia” del 2014 grazie alla collaborazione con il multiblog “Buone notizie” del “Corriere della Sera”. L’idea è quella di diffondere sempre di più il racconto delle storie positive che spesso si perdono nel marasma dell’eccezionalità e della cronaca, perdendo la loro carica positiva, eleggendone idealmente una a icona per un intero anno. Il premio «Le Buone Notizie – Civitas Casertana», ideato dall’Ucsi è organizzato insieme con l’Assostampa, l’Ufficio Diocesano delle Comunicazioni Sociali di Caserta, il Corso di Comunicazione dell’Issr, l’associazione ScrivEremo, e in partecipazione con il multiblog “Buone Notizie” del “Corriere della Sera”. Gode inoltre del patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti della Campania e della Fisc. Il premio è una scultura in bronzo, un pezzo unico fuso e inciso uno per uno dall’artista Battista Marello. La manifestazione, realizzata con il sostegno dell’associazione Risorse e futuro guidata da Andrea Della Selva e del gruppo Mgt di Giuseppe Luberto, si terrà alla presenza del Vescovo di Caserta, monsignor Giovanni D’Alise. Durante la cerimonia è prevista una lectio dibattito da parte dei vincitori.