Mobilitazione dei dipendenti del consiglio regionale prima della seduta di oggi con all’ordine del giorno l’indicazione dei componenti del parlamentino campano che dovranno partecipare all’elezione del presidente della Repubblica (votati Stefano Caldoro, Pietro Foglia e Lello Topo). Decine di dipendenti si sono radunati nella sala antistante l’aula consiliare per protestare contro i tagli a colpi di accetta del salario accessorio. In base alla decisione dell’ufficio di presidenza il personale in forza al consiglio regionale perderà in media 400 euro mensili. Una vera e propria batosta a discapito di lavoratori che non godono certamente di stipendi d’oro (guadagnano mediamente tra i 1500 e 1800 euro al mese). Per alcuni di loro quindi ci potrebbe essere una riduzione di quasi un terzo dello stipendio. Per non parlare del blocco dei contratti, fermi ormai da anni, che ha notevolmente ridotto il potere di acquisto dei dipendenti della pubblica amministrazione. La scure dei tagli non ha risparmiato il personale impiegato nelle segreterie politiche. La mannaia si è abbattuta anche sui dirigenti del consiglio regionale. Ma con una differenza sostanziale: in questo caso la decurtazione di 300-400 euro avviene su uno stipendio mensile netto di circa 4500 euro. Insomma, chi occupa posizioni apicale non avrà problemi ad arrivare a fine mese. Mentre per tutti gli altri dipendenti si preannunciano tempi bui. Come sempre, quando si tratta di tagli si parte sempre dal basso. Per la serie “a pagare sono sempre i più deboli”. Del resto, è lo sport più praticato in Italia.

Mario De Michele

 

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