Alife-Produzione di compost(fertilizzante) e gas da vendere all’Enel. Queste le attività del progetto di trattamento della frazione organica presentato agli uffici comunali , in regione ed altri uffici per i rispettivi adempimenti procedurali . Un impianto in grado di “divorare” 75.000 tonnellate annue e che assorbe un finanziamento da parte degli investitori privati di circa 16 milioni di euro . Da localizzare in zona Asi ma a pochi chilometri dal centro abitato . Le caratteristiche strutturali e funzionali dell’impianto sono state illustrate dall’ing. Gianfranco Di Caprio, funzionario regionale e consigliere comunale di opposizione che ha descritto la situazione impiantistica ed operativa presente a livello regionale e provinciale . Di Caprio ha avviato il suo intervento denunciando la grave assenza di informazione sul tema( il gruppo di minoranza “Insieme per Alife” si era attivato a novembre con la richiesta di un consiglio allargato sul problema). Si tratta – ha spiegato di un impianto a due linee di produzione per la lavorazione della frazione umida: una incentrata sulla digestione anaerobica e l’altra per il compost a funzionamento aerobico. La società richiedente si è data una tempistica di due anni. Di Caprio, che ha proiettato una serie di immagini ed informazioni sul sito in cui si prevede l’insediamento nonché sugli impianti di trattamento per l’umido esistente o autorizzati tra gestione pubblica e privata), ha molto insistito sulla dimensione quantitativa del flusso di frazione umida da lavorare nell’impianto distinguendo le categorie di rifiuti : “una massa enorme proporzionata al capitale da investire- ha sottolineato rispetto ad un fabbisogno provinciale di frazione organica annuo di 90.000 tn. E’ questo un punto di debolezza” ha concluso non escludendo una valutazione più coerente sul dato locale in termini di dimensione.
Michele Martuscelli