“Il pericolo che questa amministrazione metta mano ad un ennesimo intervento tampone, che serva solo a mettere una pezza alla questione inquinamento da polveri sottili, è una probabilità tutt’altro che remota”. Così esordisce in una nota il consigliere comunale di Caserta Edgardo Ursomando che spiega: “In una città dove il tema inquinamento viene affrontato a macchia di leopardo, dove ci si preoccupa giustamente dei dati fuori norma rilevati dalla centralina dell’ARPAC di C.so Giannone e non si presta l’adeguata attenzione alle grida di allarme che vengono dai genitori degli alunni dei plessi scolastici siti in via Roma, unitamente a quelle dei cittadini ivi residenti; va da se che ogni azione messa in atto per mitigare i danni da inquinamento in qualsiasi sito della città, anche se mossa da ogni buona intenzione, rischia, se non opportunamente concertata considerate le molteplici variabili, di apportare danni inaspettati in qualche altra zona della stessa. Insomma, una teoria del caos o un effetto farfalla in piccolo. Diciamocela tutta, arriveranno sicuramente le tre o quattro centraline che monitoreranno la qualità media dell’aria in città, ma in alcuni punti nevralgici è necessario un intervento ad horas, esaustivo e chiarificatore. Insieme con i colleghi consiglieri Antonio Maiello e Giovanni Lombardi, siamo giunti ad una determinante. Fermo restando gli utilissimi incontri effettuati presso la Casa Comunale affinché si addivenisse ad una comunione di intenti su delle linee guida riguardanti la mobilità, ci siamo resi conto che un fattore predomina su tutti, quello della salute pubblica. Ci siamo ritrovati più volte a ragionare intorno ad un tavolo, senza essere in possesso di dati pregnanti che avrebbero o meglio, che potrebbero condizionare un intero piano di mobilità. I dati relativi alla qualità dell’aria, rilevati in via Roma in un lasso di tempo insufficiente per carpirne le eventuali criticità e per di più con delle condizioni atmosferiche mutevoli, non possono essere tenuti in considerazione. E’ necessaria, invece, una azione più stringente, che tranquillizzi o eventualmente allarmi i residenti della più importante arteria cittadina, o chi è costretto a frequentarla. Per questo motivo invitiamo pubblicamente l’Arpac o una associazione terza come Legambiente ad organizzare un monitoraggio, tramite l’installazione di una centralina mobile che stazioni direttamente sulla strada, e che rilevi, rispettando dei tempi opportuni, la quantità e la qualità delle polveri sottili tenendo conto anche delle condizioni meteorologiche. Questo al fine di ottenere una mappatura definitiva delle zone a rischio, dalla quale si rilevino dei dati imprescindibili necessari nelle valutazioni propedeutiche alla realizzazione di un piano di mobilità cittadino”.