Inizierà il 25 febbraio prossimo davanti al Gup di Napoli Antonella Terzi l’udienza preliminare a carico di Nicola Cosentino, tuttora in carcere, dei fratelli Giovanni e Antonio, entrambi ai domiciliari, e degli altri imputati dell’inchiesta sulla gestione dei distributori di benzina di proprietà della famiglia dell’ex sottosegretario. L’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli Giuseppe Borrelli, è stata condotta dai sostituti Fabrizio Vanorio e Sandro D’Alessio, da Francesco Curcio (applicato alla Direzione Nazionale Antimafia) e da Antonello Ardituro (ora al Csm). Secondo gli inquirenti l’ex sottosegretario del Pdl e i fratelli – proprietari di diversi distributori nel Casertano tutti sequestrati – approfittando dei propri contatti con il clan dei Casalesi avrebbero costretto il Comune di Casal di Principe e la Regione Campania a compiere attimi illegittimi ”per impedire o rallentare la creazione di altri impianti da parte di società concorrenti”. Il tutto per avvantaggiare le società di famiglia. A far partire le indagini le dichiarazioni di Luigi Gallo, titolare di una stazione di servizio in costruzione a Villa di Briano.