Non è più solo una voce di corridoio. Ma molto di più. La candidatura di Gino Nicolais a presidente della Regione Campania è molto probabile, per non dire certa. Si attende il via libera ufficiale da Matteo Renzi. Poi il timoniere del Cnr scenderà in campo. E ovviamente le primarie del centrosinistra non si faranno, oppure saranno una formalità. Su un nome indicato da Roma nessuno potrebbe alzare le barricate. Da tempo Lorenzo Guerini e Luca Lotti erano in cerca dell’uomo della provvidenza, cioè di un candidato, esterno ma vicino al Pd, per giustificare la decisione di bypassare le primarie. Non è stata accolta dall’interessato la richiesta di farsi da parte comunicata a Vincenzo Luca dal sottosegretario alla presidenza del consiglio nell’incontro di venerdì scorso a Palazzo Chigi. L’ex sindaco di Salerno ha ribadito la sua posizione: “Vado avanti, il codice etico del partito me lo consente, e io ho la coscienza a posto”. Ma per i vertici nazionali le vicende giudiziarie di De Luca sono una montagna insormontabile. All’ex primo cittadino salernitano era stata proposta la possibilità di indicare il nome del candidato presidente del Pd. Ma lui ha declinato l’invito. Neanche troppo cordialmente. Guerini e Lotti sono passati al piano B. Hanno pigiato sull’acceleratore per trovare una via d’uscita. E sono andati nella direzione di Nicolais. L’ex ministro è una personalità in grado di mettere d’accordo anche l’area moderata in caso di intesa con l’Udc. Un’ipotesi che sta prendendo corpo con forza. Le scintille tra Stefano Caldoro e Giuseppe De Mita da un momento all’altro potrebbe generare un incendio nel centrodestra campano. E Nicolais sarebbe una sponda ideale per i centristi, che invece avrebbero avuto più di un imbarazzo ad appoggiare un candidato marcatamente di estrazione dem. L’ex ministro, già assessore della giunta regionale guidata da Antonio Bassolino, ha dato la sua disponibilità. “Sono contento di fare il presidente del Cnr, ma se devo dare una mano a questa Regione sicuramente mi farebbe piacere. Ma ne dovrò parlare con i vertici del partito” (leggi l’articolo). Un modo esplicito per dire: sono qua, attendo solo una chiamata da Roma. E la telefonata di Renzi arriverà. Forse anche in tempi brevi, brevissimi. La macchina delle primarie si è già messa in moto. E non bisogna farla scaldare troppo. Si creerebbero ulteriori frizioni nel Pd campano, già alle prese con ataviche contrapposizioni interne. Sono cinque i candidati che hanno formalizzato la propria candidatura: oltre a De Luca, in corsa ci sono Gennaro Migliore, deputato ex Sel, oggi del Pd, Andrea Cozzolino, europarlamentare dem, Marco Di Lello, deputato del Psi, e l’esponente dell’Idv, Nello Di Nardo. Angelica Saggese (Pd) si è tirata fuori dalla partita. Una partita che quasi certamente non sarà mai disputata.

Mario De Michele

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