Nella tarda mattinata, nel corso del servizio di controllo del territorio, finalizzato, in particolare, a prevenire e reprimere furti e rapine, i Militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Montesarchio, notavano transitare a velocità sostenuta, lungo la Statale Appia, un’Audi A4, di colore grigio, con a bordo 4 persone. Immediatamente inseguita, l’auto veniva bloccata in Arpaia e controllata: al suo interno venivano identificati Dumitru Cristian, 30enne, conducente; Ionescu Floriana Gabriela, 18enne; Ionescu Mariana, 28enne; I.E.N. (di sesso femminile, minorenne), tutti di nazionalità rumena, senza fissa dimora, nullafacenti e pregiudicati. L’immediata perquisizione veicolare consentiva di rinvenire, occultati nel vano bagagli, n. 2 borsoni da viaggio contenenti alimenti, bevande e prodotti per l’igiene personale (per un valore complessivo quantificato in euro 5cento/00) che, agli immediati accertamenti, risultavano asportati, poco prima, da un supermercato di questa via Napoli. Condotti in caserma e perquisiti, con esito negativo, i primi tre soggetti venivano dichiarati in arresto e trattenuti presso le camere di sicurezza di questo comando in attesa del giudizio direttissimo. Deferita in stato di libertà la minore, successivamente affidata ai genitori. Il veicolo veniva sottoposto a sequestro ed affidato in custodia giudiziaria, mentre la refurtiva restituito all’avente diritto. Nello stesso contesto ed a meno di un’ora dal fermo dei quattro, gli operanti procedevano al controllo di M.D, serba 34enne, residente in Casoria e T.M., connazionale 30enne, domiciliata presso il campo nomadi di Caivano, entrambe nullafacenti e pregiudicate, notate, unitamente a 3 minori degli anni 10, camminare ai margini della Statale Appia, portando al seguito borse e sacchetti in plastica contenenti alimenti, indumenti (usati) e giocattoli (per un valore complessivo quantificato in euro cento50/00) che, agli immediati accertamenti, risultavano asportati, poco prima, da un bar non molto distante. Condotte in caserma, venivano perquisite, con esito negativo e deferite in stato di libertà per quanto commesso. Anche in questo caso, la refurtiva veniva restituita all’avente diritto.

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