La Commissione Patrimonio ha oggi discusso delle possibili soluzioni al problema dell’acquisto alloggi nel Comune di Gricignano affrontando, con il dirigente del servizio competente e con l’assessore al Patrimonio Fucito, la ricostruzione della vicenda che risale a due delibere di Consiglio e di Giunta comunale rispettivamente del 2007 e del 2010 che autorizzavano l’acquisto di alloggi con l’utilizzo dei fondi statali a questo destinati. Alle procedure del bando non è stato dato seguito per i problemi riscontrati in sede di stipula del contratto. L’orientamento dell’amministrazione, su parere dell’avvocatura comunale, è quello di revocare l’autorizzazione all’acquisto per le molte criticità emerse negli anni che hanno impedito di portare a termine l’acquisto degli alloggi nel Comune di Gricignano. Come ha sottolineato il presidente della Commissione, Vincenzo Varriale, si tratta di una questione molto delicata perché collegata al fabbisogno abitativo e alla necessità di non perdere il finanziamento statale di 30 milioni di euro all’epoca destinato all’acquisto di alloggi per l’edilizia residenziale pubblica facendo chiarezza sui motivi tecnico burocratici che hanno determinato il blocco delle procedure. La vicenda è stata ricostruita nei suoi aspetti essenziali dalla dirigente del servizio Demanio, patrimonio e politiche per la casa, Natàlia D’Esposito a partire dalla delibera del Consiglio Comunale del 2007 che prendeva atto del programma di massima per l’acquisto alloggi finanziato da legge statale, dal relativo bando e dalla delibera di Giunta che autorizzava all’acquisto, tra l’altro, di 156 appartamenti nel Comune di Gricignano di Aversa. Nel 2011 la procedura di stipula del contratto di acquisto dalla società Gricignano Sette, proprietaria degli immobili, non viene portata a termine per una serie di criticità tecniche evidenziate sia dal notaio incaricato della stipula e dall’allora Vice Sindaco Santangelo. Tra le criticità, la più importante era che la società che vendeva non era titolare della proprietà del suolo bensì del solo diritto di superficie per 99 anni, dopo i quali gli immobili acquistati dal Comune di Napoli sarebbero tornati nella proprietà del Comune di Gricignano. Dopo una serie di passaggi, tra i quali la richiesta a quest’ultimo Comune di acquistare i suoli, offerta alla fine rifiutata, l’avvocatura comunale, su richiesta degli uffici competenti, ha espresso il parere che per il Comune di Napoli sia opportuno procedere alla revoca della delibera di Giunta, salvo poi affrontare l’eventuale contenzioso. I consiglieri intervenuti hanno sottolineato: che il principale problema per il Comune è quello di non perdere il finanziamento per l’acquisto di alloggi che, come il Ministero interpellato ha precisato, non può essere destinato ad altro, per cui occorre procedere velocemente ad un nuovo più articolato e preciso bando per l’acquisto di alloggi per arginare l’emergenza abitativa (Fellico); che vanno chiariti i motivi del disservizio che si è creato nel momento in cui, all’epoca, si decise di acquistare da una società non proprietaria dei suoli accertando, anche, l’attuale concreta disponibilità dei fondi in questione e senza ripetere l’errore di acquistare fuori Comune con gli inevitabili disagi che ne conseguono (Santoro); che le criticità accertate in sede notarile consigliano di non aggravare ulteriormente la situazione e, pur valutando i costi di un contenzioso, in ogni caso più contenuti rispetto all’acquisto, procedere da parte della Giunta alla revoca della delibera del 2010 dando vita ad un nuovo bando acquisti (Grimaldi); che, infine, l’ultimo bando per l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica è fermo dal 2011 e che occorre al più presto dar vita ad un nuovo bando per fronteggiare l’emergenza casa (Guangi). L’assessore Fucito ha concluso i lavori ricordando che l’intera vicenda dell’acquisto alloggi ha presentato nel passato numerosi altri casi controversi (come l’acquisto di immobili non accatastati o di immobili già occupati). Nel caso specifico, non si può che prendere atto dell’impraticabilità dell’acquisto e, tenendo conto del mutato contesto nel quale ora ci troviamo (maggiore e più conveniente offerta abitativa), progettare l’acquisto di immobili in città anche con metodologie innovative rispetto al passato.

 

 

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