Aumentano i ricorsi dinanzi al Tar della Campania (+8% nel 2014) ma diminuiscono le liti pendenti, scese a oltre 30mila dalle 35 mila del 2013; nel 2012 erano circa 43mila. Dati che rappresentano un aumento della conflittualità dinanzi all’organo di giustizia amministrativa – dopo due anni di segno meno – ma che sancisono allo stesso tempo un ulteriore passo in avanti nello smaltimento degli arretrati. Numeri che, per il presidente del Tar campano Cesare Mastrocola, autorizzano a ravvisare un “timido segnale di inizio del superamento della difficile situazione socio economica che il Paese sta attraversando” sulla base del presupposto che aumenta la disponibilità a sostenere le sostanziose spese dei giudizi (6000 euro circa). Nel 2014 al Tar della Campania – e’ stato sottolineato oggi in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario – sono stati depositati 6773 ricorsi rispetto ai 6269 dell’anno precedente. Per contro, al 31 dicembre risultano pendenti 30543 ricorsi: “Si tratta di un arretrato ancora consistente – sottolinea Mastrocola nella sua relazione – che tuttavia continua ad essere costantemente eroso. Ma ciò che più conta è che siamo riusciti nello scorso anno a risolvere più affari di quanti ne abbiamo introitati, continuando in un trend positivo che negli ultimi anni non ha mostrato alcuna inversione di tendenza. Basti pensare che nel 2007 i ricorsi pendenti erano 131.648, centomila in più degli attuali”. Resta alto il numero dei ricorsi per ottemperato al giudicato (oltre 2000 nel 2014), il che denota una certa riottosita’ delle pubbliche amministrazioni a eseguire le pronunce del giudice amministrativo. “Posso dire – ha concluso Mastrocola che e’ prossimo a lasciare l’incarico – che anche quest’anno il Tar della Campania ha tenuto fede al proprio impegno istituzionale cercando di rendere all’utenza il miglior servizio possibile. Mi piace definire questo ufficio un orologio svizzero, lo ribadisco. Questo Tar è una realtà eccezionale che funziona bene, dall’usciere al primo dei magistrati”.