La Uilcom e la Uiltemp Campania unitamente alle Rsa hanno proclamato per lunedì 23 febbraio 2015 dalle ore 07:30 lo sciopero per l’intero turno per tutti i lavoratori di Accenture Napoli, colosso dei servizi ai call center in outsourcing e dell’It, per protestare contro l’atteggiamento dell’azienda che continua a non fornire risposte in merito al futuro delle proprie commesse nel sito produttivo di Napoli. “E’ inaccettabile – spiega Massimo Taglialatela, segretario generale dell’Organizzazione sindacale di riferimento dei dipendenti del call center – il comportamento di Accenture. Non è giusto tenere centinaia di lavoratrici e lavoratori in uno stato di incertezza totale circa il loro futuro”. La vertenza Accenture dura ormai da mesi ed ha interessato nella sua fase più calda oltre al sito operativo di Napoli anche quello di Palermo, dove per effetto della cessazione della commessa British Telecom 262 lavoratori hanno rischiato il posto di lavoro. “A Napoli invece – spiega l’esponente Uil – viviamo da mesi una situazione di assenza totale di risposte da parte di Accenture rispetto alla commessa Enel e siamo seriamente preoccupati per il destino dei 200 lavoratori con svariate tipologie contrattuali perché temiamo che dietro il reiterato ed ingiustificabile atteggiamento aziendale di silenzio totale si possa celare uno scenario poco rassicurante”. Il sindacato già ad ottobre del 2014 chiese l’intervento della Regione per far venire allo scoperto l’azienda e per costringere anche il committente Enel a svelare le sue reali intenzioni sul rinnovo della commessa ad Accenture. “Oggi – prosegue Taglialatela – siamo ancora senza notizie. Non si può tollerare un atteggiamento del genere, il sindacato non si coinvolge solo quando c’è da prendere atto delle situazioni di crisi e si intende accedere agli ammortizzatori sociali. La Uilcom chiede con forza il rispetto di un corretto protocollo di relazioni sindacali ed in virtù di questo chiede all’azienda di convocare un tavolo di confronto anche con il committente Enel per spiegare con chiarezza quali sono le sue intenzioni sul sito di Napoli. In assenza di risposte – conclude il sindacalista – proseguiremo con le azioni di lotta finché non sarà chiaro all’azienda che non può pensare di andare avanti con decisioni prese in modo unilaterale”.