“Tra me e il segretario Renzi c’è una totale identità di vedute: ambedue sappiamo che per la democrazia e l’integrità delle casse pubbliche Caldoro è meglio di De Luca e Cozzolino. Ma lui non lo puo’ dire. Mentre noi che abbiamo qualche responsabilità in meno possiamo dire anche le verità piu’ scomode”. Guglielmo Vaccaro, deputato del Pd, è tra i promotori del documento con cui una parte del partito campano ancora ieri ha chiesto di superare le primarie per convergere su una candidatura unitaria. Invano. Dopo che oggi l’europarlamentare Massimo Paolucci ha dato l’addio al partito, anche Vaccaro viene dato tra gli scontenti che potrebbero cambiare casacca: ”Ma non c’e’ bisogno – dice interpellato dall’Ansa – se poi ci butteranno fuori valuteremo cosa fare, ma io non me ne vado. Anzi, ho un dovere di lealtà verso il segretario e voglio dargli una mano. Noto pero’ che si si ignora il 70% del partito regionale è piu’ di un campanello d’allarme è la contraerei che suona. Le primarie andavano difese non facendole. Delle due l’una: o c’e’ una sottovalutazione o c’e’ la consapevolezza del rischio di una sconfitta elettorale”. ”Ora – prosegue Vaccaro – spero che il partito si preoccupi di salvare il soldato Migliore offrendogli un posto al governo per uscire a testa alta da una vicenda in cui è stato scaraventato. Non convocare l’assemblea – sottolinea Vaccaro – equivale a un’indicazione che porta alla vittoria di Caldoro. Quanto a me, se Migliore non sarà della partita, non escludo di guardare ad altri candidati fuori dal Pd come Nino Daniele o lo stesso Caldoro. Di certo posso escludere a priori di poter sostenere un condannato o un altro candidato che era inopportuno presentare”.