Tutte le caselle sono di nuovo al loro posto. E il puzzle deluchiano è tornato al completo proprio nel momento più difficile. Quando è aleggiato lo spettro dello sfaldamento. Ha sortito gli effetti sperati la riunione di ieri sera convocata da Mario Casillo per fare il punto della situazione dopo il fallito blitz per superare le primarie del centrosinistra campano e il ritiro delle candidature di Gennaro Migliore e Nello Di Nardo. A questo si è aggiunto l’addio al Pd di Massimo Paolucci. E le durissime critiche rivolte da Guglielmo Vaccaro a Matteo Renzi. La squadra di Vincenzo De Luca ha retto all’onda d’urto. Gli ultimi sviluppi avevano aperto crepe all’interno delle diverse componenti che appoggiavano il suo nome. Si temeva lo sgretolamento. E si correva seriamente il rischio del “rompete le righe”. Poi tutto è rientrato. De Luca ha ricompattato i suoi e ha incassato l’appoggio di autorevoli esponenti democrat. Pezzi da novanta. Figure politiche e istituzionali di primissimo piano. Con lui si sono schierati il segretario regionale Assunta Tartaglione, l’europarlamentare Nicola Caputo i deputati Salvatore Piccolo, Massimiliano Manfredi, Leonardo Impegno ed Enzo De Luca, i consiglieri regionali Mario Casillo, Giulia Abbate e Tonino Amato. Tra i supporter anche Teresa Armato, responsabile campana dell’area dem. E non è escluso il contributo, che sarebbe più che mai prezioso, di Massimo Paolucci. Il deputato europeo, che da poco ha annunciato il suo addio al Pd per i contatti di alcuni candidati alle primarie (Andrea Cozzolino?) con i cosentiniani, potrebbe dare l’indicazione di votare l’ex sindaco di Salerno. Insomma De Luca esce dall’angolo e torna al centro del ring con la convinzione di mettere ko Cozzolino. Che nel frattempo, approfittando del caos degli ultimi giorni, aveva guadagnato terreno. Ora però i giochi si sono riaperti. E la partita delle primarie è tutta da giocare.

Mario De Michele

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