Dopo quattro rinvii le primarie del centrosinistra in Campania si terranno davvero. 606 seggi saranno aperti sul territorio regionale domenica 1 marzo dalle 8 alle 20, con la presenza di oltre 3600 volontari. I risultati sono attesi ”nel corso della notte”, dicono fonti del Pd. Tre i candidati rimasti in corsa, dopo l’ abbandono di Gennaro Migliore e quello, maturato nel corso della notte, di Nello Di Nardo: l’ ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, l’ eurodeputato Andrea Cozzolino, ed il socialista Marco Di Lello. “Si vota in un clima avvelenato, effetto di una strategia delle tensione alimentata da autorevoli esponenti del nostro partito – ha ammesso il segretario regionale del Pd Campano, Assunta Tartaglione in una conferenza stampa – siamo consapevoli che le primarie debbono essere rimodulate e riformate, ma vogliamo lasciarci le polemiche alle spalle e puntiamo a fare del voto di domenica una festa di partecipazione democratica”. All’ incontro con la stampa non si è presentato De Luca, che in una lettera, ha parlato di “impegni concordati precedentemente” ed ha fatto appello ad “etica, correttezza, e rispetto delle regole”. “Chiediamo ai militanti ed ai dirigenti del partito una prova di maturità – ha detto il segretario del Pd, Assunta Tartaglione – non siamo il Viminale e non abbiamo la polizia per poter eseguire i controlli, ma cercheremo di assicurare uno svolgimento sereno delle primarie”. Alla Direzione nazionale del partito è stato chiesto l’ invio di osservatori nei 606 seggi, in ciascuno dei quali, lavoreranno 3 addetti oltre ai rappresentati dei tre candidati. Per la Tartaglione “la scelta di Gennaro Migliore e di Nello di Nardo (Idv) è legittima, ma dispiace perchè avrebbero assicurato un grosso contributo”. Per Di Lello “le primarie non meritano le offese ricevute e la disinformazione subita”. “Ho lavorato per una candidatura unitaria – ha detto il deputato del Psi – ma non ci siamo riuscito, ora l’ unica possibilità è dare la parola agli elettori”. Alle polemiche su presunti accordi trasversali che coinvolgerebbero l’ex parlamentare di Forza Italia Nicola Cosentino e la criminalità organizzata, ha risposto Andrea Cozzolino. “C’ è stato un confronto aspro nel partito, ma è sbagliato pensare che si potesse trasferire fuori dalle urne. E’ stata una battaglia politica. La destra e la camorra non c’ entrano”.

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