Il trentaquattrenne ingegnere Salvatore Legnante scende in campo in vista delle elezioni regionali del prossimo maggio. Il professionista santarpinese si candida nella “Lista Civica Campania Mo!”, con Marco Esposito presidente, nel collegio di Caserta. Ed è lo stesso Legnante a spiegare le ragioni della propria decisione di concorrere per uno scranno nel parlamentino regionale. “C’è – spiega – il senso del limite, nel DNA di ogni uomo mediterraneo. Impresso dal mare che abbiamo dentro, che le coste le bagna ma non le invade. C’è il senso del limite perché abbiamo sempre trovato qualcuno nella terra di fronte, qualcuno col quale dialogare, qualcuno da rispettare nella pienezza del suo essere umano, sempre, anche quando arriva stremato su un barcone. I valori che ci ha insegnato il Mediterraneo sono universali. C’è il senso del limite anche verso i soprusi. Se i tuoi figli non possono avere asili nido perché non li hanno mai avuti, se ti dicono che nella tua terra avvelenata muori di più perché segui cattivi stili di vita, se l’unica destinazione che puoi raggiungere ad alta velocità, magari per studiare in università più ricche, o per curarti in ospedali almeno decenti, è verso nord, beh quel limite non è stato superato. Di più. Quel limite non l’hanno mai sentito. E’ per questo che ho deciso di dare il mio contributo, MO! Mettendoci la faccia e la passione, entrambe totalmente mediterranee, consapevole dei miei limiti,per dire che la Campania innanzitutto, e il Sud poi, guarderanno con fiducia al futuro se saranno pensati qui, e non eterodiretti da Firenze, Milano o Genova. Per la prima volta ho deciso di proporre la mia candidatura in una competizione politica. Perché credo che la Lista Civica MO! abbia un respiro e uno sguardo lungo, che va ben oltre il tempo breve delle elezioni regionali di maggio. E’ nato, finalmente, un progetto politico di Sud, qui al Sud. E mi candido con la lista civica MO! perché il candidato presidente è Marco Esposito. Marco Esposito, il giornalista del Mattino che lascia Repubblica, torna a Napoli, e smaschera uno ad uno i meccanismi portati avanti dal sistema nazionale per tenere la tua gente nelle disperate condizioni in cui ci ritroviamo, non è un leader. Un leader ti guida verso un obiettivo, al massimo. Marco Esposito è più di un leader. Marco Esposito è un sognatore. E un sognatore ti guida verso un altro orizzonte possibile. Un leader ha ambizione, spesso personale, individualistica. Un sognatore ha coraggio. Il coraggio di farla finita con una classe dirigente prona ad interessi spesso criminali. Il coraggio di pensare che il futuro non è già scritto, mentre altri partiti ripresentano fallimentari sfide di cinque anni fa. Il coraggio di dire che la tua terra non sarà più piena di fuochi quando anche le multinazionali dell’incenerimento se ne andranno da qui, perché sconfitte da un modello di sviluppo finalmente sostenibile. Il coraggio di pensare che le tantissime imprese pulite del tuo territorio non saranno più fermate da burocrazie insensate. Il coraggio di affermare che le enormi bellezze della tua terra torneranno ad essere un bene e un patrimonio comune della tua gente, e dell’umanità intera. Il coraggio di ripudiare davvero, in ogni parola ed atto politico, mafie, razzismo, e fascismo. MO! è il nostro momento. E’ il momento di non lasciare altro spazio ai trafficanti di consenso, ai padrini politici che nelle nostre terre pensano di poter far tutto e il contrario di tutto, forti dell’apatia di tanti, credendo che i cittadini saranno per sempre semplice carne da macello elettorale, e mai protagonisti attivi del cambiamento. Non è più così”. E Legnante nel presentarsi agli elettori non dimentica le proprie radici. “La mia avventura politica con MO! parte dalla provincia di Caserta, da Sant’Arpino, il paese nato dalle ceneri dell’antica Atella. Come tantissimi luoghi del Sud, anche il mio paese trasuda di storia e cultura, di Virgilio che legge le Georgiche ad Augusto, delle maschere delle fabulae atellane, di Palazzi e chiese antichissime. Come e più ancora di tantissimi altri luoghi del Sud, purtroppo, oggi una classe dirigente miope, cresciuta tramite una ricerca del consenso malata, non riesce più a percepire la bellezza estrema dei nostri luoghi, intenta com’è a trasformare la politica in pura conservazione di posizioni di potere, senza slancio etico, senza coraggio, senza saper più dire un no netto e convinto a tutte quelle pratiche corruttive, piccole e grandi, che minano dalle fondamenta la fiducia dei cittadini verso le istituzioni. Sono fermamente convinto che Sant’Arpino, la Campania, il sud tutto abbia bisogno di liberarsi di tali usurpatori. E per farlo, Sant’Arpino, la Campania, il sud tutto ha bisogno della passione delle persone perbene. Insieme, ce la fareMO! Se non qui, dove? Se non ora, anzi MO!, quando?”.

 

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