“Siamo sconcertati. Abbiamo appreso dei maltrattamenti sui bambini dagli organi di informazione. Nessuno ci ha avvisato. La preside non si è degnata neanche di convocarci per darci una spiegazione sull’accaduto. E gli amministratori locali non ci hanno nemmeno fatto una telefonata”. Sono giustamente indignati i genitori degli alunni della scuola materna “Don Milani” di Orta di Atella. Due maestre, chiamiamole così, sono indagate per maltrattamenti su minori. Secondo l’accusa hanno picchiato e usato violenza psicologica su almeno 4 alunni. Uno scenario da incubo. Ai danni di bimbi di 3-4 anni. Una vergogna resa ancora più inaccettabile dall’indifferenza generale denunciata dai genitori. E soprattutto dal comportamento incomprensibile della preside Maria De Marco. La dirigente scolastica non ha adottato nessun provvedimento a carico di Eugenia D’Aniello, una delle due insegnanti(?) indagate, rimasta in libertà. L’altra pseudo-maestra, Caterina Mozzillo, è stata raggiunta da un provvedimento di divieto di dimora. D’Aniello non è stata né sospesa, né momentaneamente destinata ad altre mansioni o in un’altra sezione. Anche per questo la rabbia dei genitori è aumentata. E si è trasformata in protesta. Più che legittima. Assistiti dallo stimato avvocato Enzo Guida, hanno deciso di non far andare più a scuola i bambini fino a quando la D’Aniello non sarà rimossa. E fino a quando gli alunni non saranno trasferiti in un altro plesso. Lo hanno comunicato con un documento indirizzato alla preside, al provveditore e alla procura di Napoli Nord. “E’ come se non fosse accaduto nulla”, dicono papà e mamme all’unisono. E aggiungono: “Di fronte a un episodio così grave ci saremmo aspettati provvedimenti volti a tutelare i nostri figli e a ridarci un minimo di tranquillità. Ma nessuno ha mosso un dito. Non abbiamo ricevuto neanche una parola di solidarietà E proprio questo clima di indifferenza e omertà è la cosa che ci allarma di più”. Ma i genitori non si arrendono. “Andremo fino in fondo e anche oltre per far emergere la verità e fare luce su questa squallida vicenda. I responsabili devono essere puniti. Vogliamo sapere chi sono le persone che assistono, come se fosse una cosa normale, ai maltrattamenti sui bambini, come si nota con tutta evidenza dal filmato diffuso dai carabinieri”. I genitori sono arrabbiati e preoccupati. Chiedono giustizia. Come dargli torto?
Mario De Michele
ECCO IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO SOTTOSCRITTO DA 19 GENITORI
Al Dirigente Scolastico Della Scuola dell’Infanzia Statale Plesso “ Don Milani” di Orta di Atella
Ufficio Scolastico Regionale per la Campania Ambito Territoriale di Caserta
p.c. Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord
I sottoscritti, nella qualità di genitori esercenti la potestà genitoriale sui minori che frequentano la Scuola dell’Infanzia Statale “plesso don Milani”, espongono e richiedono quanto segue, premesso che: ⋅ I propri figli minori frequentano la IV sezione della scuola dell’infanzia in epigrafe indicata; ⋅ In data 02.03.2015 veniva eseguita una misura cautelare del divieto di dimora in Orta di Atella, emessa dall’Ufficio Gip del Tribunale di Napoli Nord, a carico della insegnante sig.ra Mozzillo Caterina nata a Caserta (CE) il 01/04/1973; ⋅ Nell’ambito del medesimo procedimento penale risulta indagata a piede libero la sig.ra D’Aniello Eugenia nata a Napoli il 01/11/1975, maestra presso il citato istituto; ⋅ Il reato contestato ad entrambi le docenti è quello previsto e punito dall’art. 572 c.p. di maltrattamenti a carico di minori, perché ponendo in essere più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso ed agendo anche in tempi diversi, nella loro qualità di insegnanti della scuola in intestazione, maltrattavano i loro alunni, minacciandoli, percuotendoli ed ingiuriandoli reiteratamente; ⋅ Dalle indagini condotte dalla summenzionata Procura della Repubblica emergevano gravi indizi di colpevolezza nei confronti delle suddette indagate per i reati in questione; ⋅ In particolare le indagini venivano condotte attraverso l’installazione di telecamere e di intercettazioni ambientali che evidenziavano che i maltrattamenti posti in essere dalle due maestre si estrinsecavano in via principale attraverso l’instaurazione di un clima di tensione, pieno di negatività, che non può ritenersi certamente terreno fertile per la sana e corretta crescita dei bambini; ⋅ In data 04.03.2015, i sottoscritti, con sommo stupore, nell’accompagnare i loro figli scuola, notavano in servizio la insegnate D’Aniello; ⋅ I propri figli minori, nell’ambito della vicenda oggetto della indagine, sono le parti lese ed dunque coloro che hanno subito le conseguenze negative di tali condotte; ⋅ Alcuni minori sono già in cura o per il passato sono stati seguiti da esperti per affrontare il disagio maturato; ⋅ La tranquillità degli scriventi è in maniera irrimediabile turbata, se si considera che la scuola, nel caso in esame, da luogo di cura, formazione, crescita e tutela dei minori, appare essere divenuto un posto ove i bambini venivano maltrattati; ⋅ I bambini minori hanno, in larga parte, manifestato un forte disagio nel frequentare la scuola, intesa proprio come luogo fisico; ⋅ Appare altresì inaudito, fermo restando il diritto alla difesa e la presunzione di innocenza, che una docente accusata di un grave fatto, possa continuare ad esercitare il suo ruolo di insegnate dei medesimi bambini che sono indicati come vittime della stessa; Tanto premesso, vista la delicatezza della vicenda, Chiedono Soprattutto per una ragione di cautela, nell’interesse dei minori,
1) Che i propri figli, alunni della Scuola dell’Infanzia Statale Plesso “ Don Milani”, vengano allocati tutti insieme in una diversa struttura al fine di evitare ulteriori disagi emotivi manifestati dai bambini;
2) Che siano adottate, in via preventiva, le misure sanzionatorie e di carattere disciplinare a carico della insegnante D’Aniello, indagata nel procedimento penale in questione e gravemente indiziata del reato di maltrattamenti. Sin da ora si rappresenta che, in mancanza di provvedimenti, si provvederà alla tutela degli interessi dei minori in tutte le sedi giudiziarie opportune.