“É un vero fulmine a ciel sereno che conferma l’evidente improvvisazione e incapacità di programmazione dei responsabili politici e amministrativi che governano il sistema del grande patrimonio dei beni archeologici e culturali”. Maurizio Maddaloni, presidente della Camera di Commercio di Napoli, commenta così l’aumento da 11 a 13 euro dei biglietti per l’ingresso agli Scavi di Pompei.

L’aumento ­ anticipato oggi dal Corriere del Mezzogiorno ­ è stato annunciato ai tour operator dal Soprintendente Massimo Osanna ed entrerà in vigore il prossimo 26 maggio. Resterà in vigore fino al 2 novembre in coincidenza con la Mostra “Pompei e l’Europa (1748­1943)”. Aumenterà (di 5 euro) anche il biglietto integrato al Museo Archeologico, che passerà da 8 a 13 euro. “Non è pensabile ­ aggiunge Maddaloni ­ che a stagione oramai già iniziata e a contratti con i grandi tour operator già definiti, si possa improvvisare aumenti di rilevante portata come questi, il cui pagamento saranno sicuramente rifiutati dai tour operator esteri, che hanno regole molto ferree nei confronti dei consumatori”. “La rabbia sta nel fatto ­ conclude Maddaloni ­ che questo brutto film non è la prima volta che ci viene propinato e conferma un’assoluta disattenzione e dispregio di chi professionalmente è chiamato a commercializzare questi prodotti”. Disappunto viene espresso anche dalle guide turistiche il cui rappresentante regionale, Pietro Melziade, ricorda che “nel 2004, il bilancio turistico in Italia è stato molto positivo. Ma non per meriti del nostro Paese, bensì perché altri luoghi, come l’Egitto, sono stati scartati dai flussi turistici per effetto delle guerre. Noi non riusciamo a offrire servizi degni dell’Italia e ora il rischio è che, con questi aumenti, a perdere sarà la nostra categoria che, pagherà in prima persona scontando direttamente ai visitatori gli incrementi dei biglietti programmati dalla Soprintendenza”.

 

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