È solo questione di ore. Poi l’accordo tra le due macro-aree del Pd casertano sarà ufficiale. I gruppi Graziano-Stellato e i caputiani stringeranno un patto per la formazione della “grande coalizione”. Un ampio schieramento per aprire la stagione della pacificazione. Con le elezioni regionali e comunali alle porte continuare a scannarsi avrebbe danneggiato tutti. Partito e candidati. E quindi i big delle principali componenti interne hanno deciso di firmare l’armistizio. Come anticipato da Campania Notizie, le basi dell’intesa sono state gettate ieri nel corso della riunione presso la segreteria politica di Nicola Caputo. Si è parlato di organigramma ma anche di contenuti politici. E della necessità di ridare agibilità democratica al Pd con la nomina della nuova segreteria e l’elezione della direzione. Ovviamente si è discusso di numeri. Della composizione del nuovo assetto del partito. E alla fine si è trovata la quadratura del cerchio. Il patto prevede una segreteria con 18 membri, di cui 9 indicati dall’attuale maggioranza, gli altri 9 dal gruppo Caputo. Già assegnate le principali caselle. Raffaele Vitale resta in sella, almeno fino alle regionali. Il vicesegretario, il responsabile dell’organizzazione e quello degli enti locali spetteranno ai caputiani. Mentre l’area Graziano-Stellato esprimerà il portavoce e il coordinatore della segreteria. E garantirà politicamente il gruppo di Carlo Marino. L’europarlamentare, che ha sempre insistito per il coinvolgimento di tutte le anime del partito, si “caricherà” le componenti che fanno capo a Pina Picierno, Lucia Esposito e Dario Abbate. Dall’accordo resterebbero fuori i Giovani turchi, Enzo Cappello e Luigi Munno. Ma non sono tutte rose e fiori. Al caputiano Dionigi Magliulo l’accordo non piace. Fosse stato per lui non sarebbe stato siglato. Alla fine però lo dovrà digerire, seppure a malincuore, rifugiandosi dietro il motto andreottiano: non sono d’accordo ma mi adeguo. Sempre ieri sera, ma sul tardi, dopo l’incontro al Tamarin, Caputo ha ricevuto in udienza Gennaro Oliviero, accompagnato dalla Picierno e da Silvio Sasso, che lo avevano “rincorso” per tutta la giornata. Di cosa avranno parlato? Sicuramente anche degli ultimi sviluppi nella trattativa con Vitale e company. Ma forse anche della lista alle regionali. In merito alla sua candidatura Oliviero teme che la Picierno (lo teme anche lei) non sia più “un’assicurazione sulla vita”. Le quotazioni romane della deputata europee sono crollate. E quindi il consigliere regionale ex Psi avrebbe chiesto un “aiutino” a Caputo per mettersi al sicuro. Per non avere brutte sorprese al momento della presentazione dei nomi che correranno nelle fila del Pd per un posto nel parlamentino campano. La riunione è durata fino a notte fonda. E tra uno sbadiglio e l’altro, Caputo muoveva il capo avanti e indietro. Annuiva perché era d’accordo ad aiutare Oliviero? Oppure stava semplicemente prendendo sonno?

Mario De Michele

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