Lo striminzito 1-0 quasi evocato da Massimiliano Allegri, alla vigilia di Juve-Sassuolo, è arrivato. Ed è stata festa allo ‘Stadium’ perché – lo ripetono spesso gli allenatori – gli scudetti si vincono non perdendo punti contro le ‘piccole’. Ora la Juve si libra a +11 sulla Roma che ormai si è praticamente arresa; senza avversarie vola verso lo scudetto numero 4 della serie. Undici punti ad Allegri bastano, anche se Antonio Conte, il suo predecessore, proprio oggi l’ha punzecchiato (“con la mia cattiveria – ha detto il ct – la Juve avrebbe 20 punti di vantaggio”). Per avere ragione del Sassuolo la Juventus ha dovuto lavorare ai fianchi per 82′ gli emiliani, che hanno chiuso bene con frequenti raddoppi in ogni parte del campo e sono sempre stati in agguato con il tridente Sansone, Zaza e Berardi.
C’è voluto il ritorno ad una giocata da fuoriclasse di Pogba, un altra rete bella, fatta con eleganza, e importantissima per la Juventus. Un gol che ha fatto esplodere lo ‘Stadium’ e rientrare ad esultare quegli ultrà della curva Sud che avevano lasciato le gradinate per protesta contro la digos – così è stato ricostruito alla fine della partita – perché la polizia aveva richiamato alcuni tifosi sulle balaustre a dirigere i cori, chiedendo loro i documenti. Il sospiro di sollievo, a occhi chiusi, del presidente Andrea Agnelli, è l’immagine perfetta della serata, di una vittoria sudata e proprio per questo ancora più importante, contro un avversario irriducibile. Ma per mezz’ora almeno del primo tempo la Juventus era stata Inquietante &hellipcome la Roma, tra qualche fischio e molti sbadigli. Poca rapidità nei passaggi, tanta confusa volontà ma poco raziocinio, mai o quasi un giocatore liberato per un buon tiro. Ed il Sassuolo perfetto nei raddoppi di marcatura, sempre pronto alle ripartenze ed a aprire un ampio fronte d’attacco, è riuscito a limitare i tiri bianconeri a qualche tentativo di Tevez, al quale questa sera è mancato solo il gol. Qualche ‘buco’ tra difesa e centrocampo della Juventus e un brivido quando Chiellini è scivolato d’improvviso, come gli era successo in Champions contro il Borussia. Ma la posizione era più lontana e Berardi, per fortuna dei bianconeri, non è riuscito ad involarsi verso la porta come aveva fatto Reus, che aveva poi segnato un gol molto pesante nel doppio confronto di Coppa. Battendosi come un leone, Tevez è riuscito ad avere sul piede la palla dell’1-0: si è liberato in area ed ha mirato l’incrocio: tiro fuori misura di poco. Poteva essere l’occasione per liberare i bianconeri, ma il primo tempo è proseguito sulla falsariga: dopo un colpo di testa alto su calcio d’angolo, Chiellini ha fatto la scivolata giusta, sbarrando il passo a Sansone (29′). Ancora Tevez pericoloso al 45′, ma i su destro è stato deviato in angolo da Longhi I primi veri applausi, però, li ha strappati Pogba con un destro spinto sul palo da Consigli. La Juventus è finalmente cresciuta, i cambi di Allegri – il sempre più utile Pepe per Pereyra, Llorente per Morata hanno fatto aumentare la pressione bianconera. Tevez e Chiellini hanno sfiorato l’1-0, poi grande brivido su uno scatto in contropiede di Sansone: Chiellini è stato superato, ci ha messo una pezza Lichtsteiner. Dopo tanto insistere ed un Tevez in continuo crescendo, Pogba è salito in cattedra. Per la Juve, oggi senza Buffon influenzato, tre punti pesantissimi. L’ultimo attacco del Sassuolo l’ha murato Barzagli: mancava da 8 mesi, ha giocato gli ultimi minuti. Una bella notizia nel giorno dell’operazione al malleolo di Caceres che terrà l’uruguaiano fuori per tutto il resto della stagione.