Dopo l’occupazione simbolica della sede del PD di Pomigliano d’Arco, avvenuta lo scorso lunedì durante le primarie in vista delle comunali, il Comitato di lotta cassintegrati e licenziati Fiat ha convocato una conferenza stampa, in risposta all’attacco mediatico che ha subito. “Qualcuno ha cercato di trasformare la nostra azione simbolica e pacifica in qualcosa di diverso, accostando a noi parole come devastazione e violenza. Siamo da anni in cassa integrazione, l’anno scorso cinque di noi sono stati licenziati in seguito ad una protesta simbolica, nella quale veniva inscenato il finto suicidio di Marchionne, a denuncia dei suicidi che continuano ad avvenire nelle fabbriche. Insomma, la devastazione su questo territorio non siamo certo noi ad averla portata e la violenza, poi, sono anni che la subiamo, dentro e fuori la fabbrica. Siamo andati alla sede del PD di Pomigliano d’Arco per denunciare ancora una volta che in 316 siamo stati deportati a Nola – dichiarano ancora i lavoratori- eravamo la componente più sindacalizzata, sempre pronta a denunciare le condizioni di lavoro in Fiat. Tra noi sono finiti anche gli operai con ridotte capacità lavorative. Hanno, inoltre, ribadito l’inesistenza di qualsivoglia collegamento tra la loro azione e il ritrovamento della bomba carta alla sede del PD di Acerra, avvenuto sabato notte: “Azioni del genere non appartengono alla nostra tradizione di lotta che ci ha sempre visto agire disarmati e alla luce del sole.”
Giulia Ambrosio
Luca Leva
http://www.youtube.com/watch?v=Li0NPwb08Zw