Il furto di rame alle infrastrutture di trasporto e telecomunicazioni potrebbe diventare presto un reato autonomo e non più una semplice aggravante, con la possibilità di far scattare l’articolo 416 del codice penale, cioè l’associazione a delinquere, se si dimostra la committenza del furto.

E’ quanto prevede un ddl bipartisan, che ha in Giuseppe Lauricella (Pd) il primo firmatario, e che ha iniziato oggi il suo iter in commissione Giustizia della Camera. Il ddl aggiunge un articolo al codice penale con la fattispecie del reato di furto di rame nelle infrastrutture, con pene da uno a otto anni, e una multa da 1.000 a 5.000 euro. Oggi questo tipo di furto è una aggravante e quindi, nel determinare la sanzione, il giudice effettua un bilanciamento delle circostanze. COn il nuovo reato questo non avverrà e le pene saranno più pesanti. E lo saranno ancora di più se verrà dimostrata, nel furto e nella ricettazione del rame, l’ esistenza di una “banda” nella filiera che va dal furto, alla ricettazione, fino alla vendita nei mercati internazionali. In tal caso scatta l’associazione a delinquere. Il che implica la competenza delle direzioni distrettuali antimafia. In commissione è iniziata la discussione generale e probabilmente verranno effettuate anche alcune audizioni. “Il ddl ­ ha spiegato Lauricella ­ vuole far fronte a una piaga che provoca danni ingenti non solo alle grandi aziende, come Fs e Telecom, ma anche alle piccole. E’ una emergenza a cui rispondere partendo da un sistema di sanzioni adeguato alla gravità del reato”.

 

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