Con 182 “no” i dipendenti della Ericsson di Marcianise (Caserta) hanno bocciato l’intesa raggiunta al Ministero dello Sviluppo Economico nella notte tra lunedì e martedì tra l’azienda svedese e i sindacati in relazione alla cessione dello stabilimento casertano delle Tlc alla Jabil, multinazionale americana che a Marcianise ha un insediamento con quasi 600 addetti e una procedura di mobilità aperta per 205 lavoratori. I “sì” sono stati 155, 11 le schede bianche, 2 quelle nulle mentre gli astenuti sono stati circa una settantina. L’esito del referendum contraddice la scelta dei sindacati che due notti fa avevano trovato l’accordo dopo una trattativa fiume durata 16 ore. I rappresentati degli oltre 400 lavoratori avevano ottenuto la garanzia che l’azienda non avrebbe fatto ricorso ai licenziamenti collettivi fino a marzo 2019 e che fino a marzo 2018, in media, ci sarebbe stato lavoro per 335 addetti grazie alle commesse che la Ericsson si era impegnata ad assicurare. Con il “no” proseguirà la protesta dei lavoratori che va avanti dal 27 gennaio scorso tra blocchi della produzione, sit-in e appelli alle istituzioni. “Questo risultato – dice Giovanni Sgambati, segretario regionale della Uilm – apre uno scenario molto complicato. Nelle prossime ore dovremo sforzarci tutti per riannodare un filo di dialogo che possa permettere il riavvio del negoziato. Ma ora c’è il rischio concreto che l’azienda possa prendere decisioni che potranno essere di chiusura perché tutti noi già sappiamo quanto sia stato difficile trovare un punto di sintesi”. L’acquisizione dello stabilimento Ericsson di Marcianise alla Jabil diverrà operativa il primo aprile.