Commossa cerimonia l’altro ieri presso la Conservatoria con la consegna di una targa commemorativa dei tre “martiri del lavoro”, Giuseppe Macchiarelli (uno dei primi promotori della tutela della vita nel nostro territorio), Giovanni Fusco e Anna Lombardi, ad iniziativa del Movimento e Centro per la Vita S. Gianna Beretta Molla e del Festival della Vita 2015 “Vivere è condividere: Solidali per la Vita”. Domani, nel giorno del ventennale della scomparsa di Giuseppe Macchiarelli, alle ore 10,00 S.Messa presso l’Ospedale di Piedimonte Matese. Nel pomeriggio alle 18.30 presso la sala consiliare del comune di Alife, l’Amministrazione ricorderà la sua attività sociale. Un momento di ricordo e di vicinanza ai familiari ed agli amici anche nell’ambito della rassegna “Teatro D’amatore” organizzata dall’associazione Arteatro: così prima dell’inizio del penultimo spettacolo in programma per l’edizione annuale, vi sarà il ricordo del compianto Geppino, come era conosciuto dai più. Ma chi era Giuseppe Macchiarelli? Giuseppe aveva 34 anni, era una bella persona, era solare, allegro, sempre laborioso, con grande senso di responsabilità, ligio al dovere, amico di tutti, attento marito e padre di famiglia con due bimbi di 2 e 4 anni, forte senso di appartenenza alle sue radici. Tra le sue grandi passioni la squadra del Napoli e Pino Daniele. Attraverso un profondo cammino di fede che lo porta a formare gruppi di preghiera e cenacoli di approfondimento della devozione di Maria, arriva alla concretizzazione degli insegnamenti evangelici con di un proficuo ed intenso impegno sociale. Presidente di una delle prime Associazioni di volontariato presenti sul territorio, l’Associazione Solidarietà, che, grazie alla sua guida coerente e costante, nella Città di Alife e nelle zone limitrofe, si impegnava, attraverso numerose iniziative, alla promozione della cultura della tutela della vita e della salvaguardia dell’ambiente e del creato, alla divulgazione del senso civico del bene comune, e, soprattutto, al sostegno delle fasce sociali più svantaggiate, rivolgendo particolare attenzione al disagio giovanile. L’impegno da lui profuso coinvolse anche altre associazioni, tanto che si creò un vero e proprio Coordinamento delle Associazioni del Medio Volturno. Giuseppe era un uomo che sorrideva alla vita, portatore di grandi valori e, in un mondo attuale che vive una profonda crisi valoriale, è un bell’esempio da presentare alle giovani generazioni. Il giorno 15 marzo 1995, nella Citta di S.Maria C.V. ,veniva consumata una delle tragedie più efferate del nostro territorio passata alla storia come la “Mattanza della consevatoria” dei registri immobiliari di S. Maria Capua Vetere”. Un responsabile delle guardie carcerarie, (già affetto da comprovati disturbi psichiatrici come si scoprirà in seguito durante il processo), impugnando l’arma di servizio, tolse la vita a 7 persone, ferendone altre 2, tra cui tre impiegati dello Stato nell’esercizio delle loro funzioni .
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