Alife- Una serie di osservazioni inviate alla regione, precisamente all’ufficio valutazioni ambientali, dove si è aperta la conferenza dei servizi per l’esame della autorizzazione integrata ambientale relativa al maxi impianto di bio-digestore da 75.000( di cui 30.ooo di frazione umida dei rifiuti cosiddetta forsu) progettato in zona Asi. A presentarle è il comitato per la salute e l’ambiente che ha messo in moto il meccanismo partecipativo a livello di opinione pubblica seguito dal consiglio comunale che all’unanimità ha espresso una forte contrarietà all’ipotesi impiantistica. E’ il primo elemento evidenziato nella lettera :”Il Comitato pone all’attenzione dei valutatori del progetto che la Società General Construction S.p.A. mai si è preoccupata di informare la cittadinanza sull’intervento se non dopo la costituzione dello scrivente Comitato. Tale attività di “informazione” è diventata frequente dopo che anche le Istituzioni locali stanno quotidianamente mostrando la loro opposizione alla realizzazione dell’impianto”. Una premessa che serve agli attivisti del comitato per contestare la diversità di numeri di quantitativo tra quanto scritto nella relazione tecnica in possesso degli uffici, in merito all’alimentazione dell’impianto(forsu, scarti vegetali ed agroindustriali), e quanto apparso su alcuni banner pubblicitari (“artatamente incrementate le quantità relative agli sfalci di erba.. scrive il comitato ”).Ma la parte più significativa è quella centrale e finale del documento di osservazioni, sottolineando che l’area Asi è sfornita di ogni infrastruttura mentre nel parere interlocutorio dell’Arpac si fa riferimento preferibilmente ad aree già strutturate e comunque nel rispetto dei criteri di localizzazione, di prossimità( cioè vicinanza da dove si produce e dove si trattano i rifiuti ndr) ed attrattività individuati nel piano provinciale rifiuti : “ Si evidenzia- scrive il comitato- che l’area della Comunità montana del Matese, unitamente a tre Comuni confinanti con quello di Alife – per un totale di 20 Comuni – e sulla base degli stessi dati riportati dalla Società, produce 3.800 t/a di FORSU ovvero circa il 4% dell’intera Provincia di Caserta (dove molti altri impianti sono in corso di realizzazione e/o autorizzazione) mettendo a supporto un estratto del parere Arpac. Ricordiamo che si tratta di un Impianto di trattamento biologico della frazione organica da 75 kt/a composto da una sez. di digestione aerobica ed una sez. di digestione anaerobica di potenza 0,99 MWp, da realizzarsi in loc. ASI Matese del comune matesino
Michele Martuscelli