Il gruppo consiliare di opposizione Movimento civico per Teverola, costituito dai consiglieri comunali Picone Nicola, Barbato Tommaso, Pezzella Biagio, Dario Di Matteo e Maurizio Di Chiara, in merito a quanto appreso dai mezzi di comunicazione il giorno 19 marzo 2015 circa i fatti di cronaca che hanno riguardato l’attentato al sindaco di Teverola, respinge l’etichetta di omertà, emersa dall’ordinanza emessa dalla Procura della repubblica di Napoli. “Nessuno dei consiglieri scriventi  – si legge in una nota – infatti era a conoscenza, durante la seduta del consiglio comunale del giorno 18 aprile 2010, dei gravissimi fatti registrati precedentemente all’insediamento del consiglio neo eletto. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, senza arrogarci intanto il diritto di esprimere giudizi di colpevolezza che non competono a noi consiglieri comunali, non possiamo tacere in un momento che vede penalizzata l’immagine di una comunità, salita ancora una volta alla ribalta della cronaca per fatti di camorra. Pertanto riteniamo doveroso un appello al sindaco Biagio Lusini, affinchè in maniera pubblica e diretta, intervenga a fare chiarezza circa tutti gli episodi e tutte le dichiarazioni rilasciate sulla sua persona dai collaboratori di giustizia in vari momenti storici. Spieghi in particolare perché non abbia mai denunciato l’episodio del ritrovamento di una testa di bufala nel suo giardino, atto intimidatorio gravissimo di chiara matrice camorristica. E’ un invito alla trasparenza che si rende necessario per chi, come noi, ricopre un ruolo pubblico, ma anche e soprattutto per i cittadini di Teverola. Auspichiamo che il sindaco accolga il nostro appello alla responsabilità, in caso contrario valuti l’opportunità di rassegnare le proprie dimissioni e di sgombrare il campo da ogni ombra e sospetto”.

 

 

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