Il disagio degli Ambiti sociali sfocerà in una manifestazione: come aveva già anticipato dopo l’ultimo incontro avuto a Caserta con il sindaco Pio Del Gaudio per discutere del futuro dei servizi sociali in provincia, il sindaco di Piedimonte Matese Vincenzo Cappello in qualità di Presidente del Coordinamento Istituzionale dell’Ambito sociale C04 ha invitato tutti i colleghi degli altri Ambiti provinciali, gli operatori sociosanitari, la Consulta del Terzo Settore, Consorzi e Cooperative gestori dei servizi sociali, ma anche tutti gli utenti che ne beneficiano, a dare vita a una manifestazione pubblica da organizzare sotto gli uffici regionali a Napoli, in Via Santa Lucia, subito dopo le festività pasquali. Una risposta decisa e inevitabile all’indifferenza che il mondo dei servizi sociali si trova ormai a vivere da molti mesi, e culmine di tutta una serie di solleciti e proteste formali mosse per spingere l’Ente regionale a liquidare le somme dovute. Questa situazione insostenibile, che sta mettendo in pericolo il prosieguo delle attività di cui usufruiscono prima di tuto le fasce più deboli della cittadinanza (anziani, disabili, minori), ha visto solo pochi giorni fa, il 12 marzo, un incontro tra i rappresentanti degli Ambiti sociali casertani per individuare in maniera condivisa le strategie per solleciti più incisivi ai vertici regionali. Il tavolo si era concluso con la richiesta al Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro di un incontro entro pochi giorni, di cui si era fatto parte attiva il Sindaco di Caserta, al fine di sensibilizzare la Regione sulla problematica della mancata erogazione delle risorse assegnate per gli anni 2010, 2011, 2012, 2013 e 2014. Sarà il giorno 14 aprile 2015 che gli Ambiti del casertano si ritroveranno assieme a tutti gli operatori del settore per far sentire la loro voce agli organi regionali e manifestare in nome di tutti i cittadini il proprio dissenso verso una politica regionale poco sensibile alle esigenze del mondo del sociale, una realtà che da tempo langue in una condizione di precarietà del cui destino nessuno pare interessarsi.