Era apparso invitante quell’annuncio presente su un noto sito di vendite on line, e Raffaele P. 57 enne di Alife, aveva ritenuto di poter concludere un vero affare acquistando un mezzo agricolo ad una cifra (3.500 euro) particolarmente accessibile. Peraltro il veicolo era ubicato nel nord Italia, quindi lontano dai luoghi ove normalmente vengono messe in atto pratiche poco legali, e le fotografie poste a compendio dell’annuncio mettevano in bella mostra un veicolo quasi da esposizione. L’incauto acquirente, solleticato dalla prospettiva dell’affare, dopo aver contattato l’utenza dell’inserzionista “Marco” versava la somma richiestagli quale anticipo necessario a coprire le asserite spese di spedizione pari a circa 500 euro. L’importo veniva versato effettuando una ricarica su post pay, ricevendo l’assicurazione da “Marco” che il veicolo sarebbe stato consegnato al domicilio rapidamente e l’acquirente avrebbe saldato l’importo versando la somma residua direttamente al vettore. Ma il giorno seguente sorgono i primi dubbi a carico dell’acquirente che forse si rende conto che l’affare proposto non è proprio come sembra, comincia a paventarsi la truffa, ecco che cerca di ritornare sui propri passi, ma ha subito la prima sorpresa. Il “Marco” gli conferma l’invio del veicolo e nega la possibilità di restituire la “caparra” versata. Inutili tutti gli altri tentativi telefonici. A questo punto scatta la denuncia. Gli accertamenti consentiranno di verificare che l’inserzionista in realtà non è un friulano (Friuli Venezia Giulia), ma è originario e dimorante a Gioiosa Ionica (RC) e pur essendo stato perfettamente identificato e rintracciato ha negato ogni addebito. Al denunciante resta la sola strada del processo e la consolazione di essere riuscito ad evitare un danno più grave.