“Non è più possibile tollerare il silenzio delle Istituzioni sul mancato riconoscimento di Augusto Di Meo come testimone di giustizia”. Lo dicono il Comitato don Diana e Libera provincia di Caserta in una missiva indirizzata al presidente della Repubblica, al presidente della Commissione Centrale per la definizione e applicazioni di misure di protezione, a Franco Roberti, procuratore nazionale della DNA, al presidente della Commissione Antimafia. “Non aver ancora riconosciuto, sebbene siano trascorsi 21 anni, Augusto Di Meo come testimone di giustizia per essere stato testimone dell’omicidio di don Diana e aver contribuito in maniera sostanziale alla condanna del responsabile – secondo il Comitato don Diana e Libera Caserta – è una colpa che non può più passare sotto silenzio. Le innumerevoli rassicurazioni, che non hanno però prodotto alcun tipo di risultato, fatte a Di Meo ci impongono in maniera ancora più forte rispetto al passato di guardare al caso come ad una evidente ingiustizia. Di Meo è oggi, un punto di riferimento per migliaia di giovani che arrivano a Casal di Principe e vogliono sapere come venne ucciso don Giuseppe Diana, dunque la sua testimonianza non solo ancora continua ma si rafforza sempre di più e questo senza che dagli apparati istituzionali arrivi un formale riconoscimento del suo status”.

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