La Prefettura di Caserta manifesta il suo sostegno alla possibilità di utilizzare i locali dell’ex distaccamento del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, situati in piazza Carmine, per la nuova Caserma dell’Arma dei Carabinieri. E’ l’Ente del capoluogo a scrivere al Ministero dell’Interno relativamente a questa idea avanzata dall’Amministrazione comunale di Vincenzo Cappello, e approvata poi dal Consiglio Comunale nello scorso ottobre con apposita delibera che concede in comodato d’uso gratuito lo stabile, ora inutilizzato, per una nuova stazione della Benemerita. A seguito del contenzioso in atto con i proprietari dell’edificio in via Sannitica che oggi ospita la Compagnia, la Prefettura ha fatto sapere al Ministero di aver avviato l’iter per la ricerca di soluzioni allocative più vantaggiose, in cui sono state interessate, senza esito positivo, l’Agenzia del demanio di Napoli, la Regione Campania e la Provincia di Caserta, e di aver trovato solo da parte del Comune di Piedimonte la proposta concreta di un comodato d’uso gratuito. L’intera iniziativa rimane però subordinata al reperimento di risorse, rese disponibili dal Governo o dalla Regione Campania, che permettano l’adeguamento della struttura al nuovo utilizzo, e per le quali è stata già fatta richiesta. Proprio per questa ragione, la stessa Prefettura ha specificato di essere intervenuta con apposite note presso la competente Direzione regionale, allo scopo di sostenere il Comune matesino per attingere ai finanziamenti comunitari del Fondo per la Sicurezza, ma attualmente non è stata ricevuta alcuna risposta dall’Ente Regione. Per il sindaco Vincenzo Cappello e per la sua Amministrazione resta un obiettivo primario quello della nuova collocazione della stazione dei Carabinieri, un presidio di legalità e sicurezza che la città non può permettersi di perdere né di trascurare, ma per il quale tuttavia rimane fondamentale la possibilità di accedere a risorse per spese che la città non può sostenere. Come specifica anche la nota della Prefettura, il Comune di Piedimonte ha indicato in 6 mesi, a partire dalla richiesta dei fondi, il periodo in cui gli Enti interessati dovranno comunicare l’eventuale disponibilità al finanziamento. Dopo di che il Comune potrà ritenersi sciolto dall’impegno a concedere lo stabile e rivedere la sua decisione.