“Questa è l’opportunità che la scuola italiana aspettava da troppi anni: dopo l’occasione mancata della riforma Berlinguer, e dopo i tagli delle riforme Moratti e Gelmini, finalmente il ddl “Buona Scuola” pone dei punti fermi sull’accesso all’insegnamento e sulla qualità dell’offerta normativa ed è giusto che, a dispetto di qualche strumentale tentativo di disinformazione, vadano chiariti gli aspetti salienti di questa innovativa riforma”. Nella settimana dedicata alle audizioni, Camilla Sgambato, deputata del Pd e componente della Commissione Cultura al lavoro sulla “Buona scuola” già da diverse settimane, illustra così i contenuti della riforma. E sottolinea: “Anzitutto a dispetto di chi prospera sul mantenimento di infinite graduatorie di precari, il Governo ha previsto un piano straordinario di assunzioni di 107.000 insegnanti e lo svuotamento delle GAE; gli insegnanti delle graduatorie di istituto lavoreranno nelle classi di concorso esaurite in Gae con contratto annuale e comunque per supplenze che superano i 10 giorni. E’ poi previsto il concorso nel 2016 per 60.000 posti (20.000 in più rispetto a quanto previsto nel documento di proposta di settembre) che verrà bandito regolarmente ogni 3 anni. Restano gli scatti di anzianità e vengono investiti 200 milioni in più per premiare il merito con un meccanismo analogo alla retribuzione delle attività aggiuntive. Di fatto, nelle scuole il prossimo anno lavoreranno 50.000 insegnanti in più rispetto all’attuale organico, che tradotto vorrà dire 5 insegnanti in più per ogni istituto. E soprattutto vorrà dire che le scuole finalmente avranno un organico funzionale stabile”. Quanto poi alla qualità dell’offerta formativa, la deputata del Partito Democratico ricorda che “possiamo contare su un investimento di ben 40 milioni di euro destinato alla formazione in servizio degli insegnanti. A ciò si aggiunga che ogni insegnante riceverà una card che contiene 500 euro all’anno per consumi culturali. E poi un ulteriore investimento di 90 milioni di euro sarà destinato a dotare le scuole di banda larga e wi-fi, laboratori territoriali, formazione sull’utilizzo delle nuove tecnologie x gli insegnanti. Investimenti, dunque, non certo tagli, come accaduto in passato”. Riguardo, poi, alle polemiche sul dirigente “sceriffo”, Camilla Sgambato spiega che “sarà piuttosto responsabilità del dirigente scolastico l’andamento della scuola e quindi questo sarà incentivo a lavorare sui piani di miglioramento triennali che verranno decisi assieme al collegio docenti e al Consiglio d’Istituto”. “Ovviamente – aggiunge in ultimo l’onorevole Sgambato – tutto è migliorabile e come sempre aperto alle proposte costruttive: le commissioni parlamentari stanno continuando ad ascoltare 80 associazioni rappresentative del mondo della scuola per continuare a migliorare il testo. E chiunque voglia dare il proprio contributo di proposte potrà scrivere a Scuola@partitodemicratico.it. Io stessa, anche da insegnante, sarò ben disposta a confrontarmi con quanti vogliano contribuire alla Buona Scuola e a farmi portatrice in commissione delle istanze più innovative e indirizzate al miglioramento della nostra scuola”.