Tanto per non cambiare tutti contro tutti nel Pd casertano anche se alla fine si è raggiunto un compromesso che difficilmente porterà alla pacificazione del partito. Ma almeno si è riaperto l’uscio al dialogo. E il filo dell’unità non si è ancora spezzato. Durante il tavolo istituzionale, convocato per stamattina nella sede provinciale, sono emerse come sempre divergenze e contrapposizioni. Alla riunione, che si è appena conclusa, hanno partecipato Raffaele Vitale, Enzo Cappello, Camilla Sgambato, Pina Picierno, Nicola Caputo, Carlo Corvino, Carlo Scatozza, Silvio Sasso, Gennaro Oliviero, Franco De Michele, Dario Abbate e Stefano Graziano. Pomo della discordia sempre lo stesso: la data dell’assemblea provinciale per l’elezione della direzione. Gli eurodeputati Caputo e Picierno si sono opposti allo svolgimento dell’assemblea nella giornata di mercoledì 15 aprile. Inoltre hanno chiesto che in quella sede non si proceda all’indicazione dei componenti della direzione ma solo all’approvazione delle liste alle regionali e provinciali. Caputo e Abbate hanno anche posto nuovamente la questione Asi. Graziano dal canto suo ha accolto la richiesta di spostare l’assemblea al 17 aprile a patto che si elegga anche la direzione. Dopo una lunga discussione, con toni in alcuni momenti molto accesi, si è deciso di fissare l’assemblea per venerdì 17 aprile alle ore 16 con eventuale votazione sabato per l’elezione della direzione. Nel frattempo un “tavolo politico” composto da tutte le anime del partito cercherà di superare i contrasti con la presentazione di una lista unitaria. All’ordine del giorno dell’assemblea ci sarà anche l’approvazione della lista per le regionali. Lunedì alle 16 invece ci sarà una riunione tra sindaci e rappresentanti istituzionali per la composizione della lista Pd alle provinciali. Si lavora alla costituzione di tre liste collegate al candidato presidente dem. In pole position per la guida della coalizione c’è Enzo Cappello. La via della pacificazione appare ancora lunga. Ma almeno si inizia a intravedere un barlume di luce alla fine del tunnel.
Mario De Michele