La competenza territoriale dell’inchiesta sugli appalti Cpl Concordia è della Procura di Modena e non della Direzione distrettuale antimafia di Bologna. Lo ha chiarito in serata il Tribunale del Riesame di Napoli che, nel confermare la custodia in carcere per due indagati, aveva disposto ieri sera la trasmissione degli atti alla Dda del capoluogo emiliano.
Oggi ha precisato che si è trattato di ”un mero errore” sanato con un nuovo provvedimento con cui si sottolinea che la competenza appartiene a Modena. I modi e i tempi della trasmissione degli atti a Modena saranno stabiliti nei prossimi giorni dal pool di magistrati napoletani coordinati dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino e composto dai sostituti Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto. I magistrati attendono anche le decisioni di altri collegi del Tribunale del Riesame di Napoli davanti ai quali pendono richieste di revoca di misure cautelari (oggi si è svolta l’udienza a carico del responsabile di area Nicola Verrini) e che potrebbero pronunciarsi anch’essi sulla questione della competenza territoriale. I pm attendono comunque di leggere le motivazioni del provvedimento con cui ieri i giudici hanno confermato la custodia in carcere per tutti i capi di accusa nei confronti del responsabile delle relazioni esterne della Cpl Francesco Simone e di Maurizio Rinaldi, presidente del Cda della Cpl Distribuzione srl. A radicare la competenza a Modena, nella cui provincia (a Concordia sulla Secchia) ha sede la cooperativa, sarebbe l’associazione per delinquere, uno dei reati contestati dagli inquirenti di Napoli.