La convocazione del congresso cittadino scatena il caos nel Pd di Alvignano. Il segretario uscente Vincenzo Gentile e i componenti del direttivo gridano allo scandalo per quella che definiscono una “bassezza politica inaudita”. E stanno valutando se ci sono gli estremi per presentare un esposto ai carabinieri. “Quello che sta avvenendo – tuona Gentile – è una vergogna. Il congresso è stato convocato, non si sa da chi, in modo illegittimo, senza che il gruppo dirigente in carica fosse avvisato. Si tratta di un vero e proprio blitz di una parte degli iscritti locali, spalleggiati dai vertici provinciali”. Il congresso è stato convocato, tramite un manifesto pubblico (nella foto), per il 17 e 19 aprile. In quella occasione sarà inaugurata anche la sede cittadina in Corso Umberto I. Parteciperanno Stefano Graziano e Vincenzo Cappello, rispettivamente presidente regionale e provinciale del partito, l’onorevole Camilla Sgambato, e il segretario provinciale Raffaele Vitale. “La vicenda di questi giorni – sbotta Gentile – è la conclusione indegna di un boicottaggio che il gruppo dirigente storico sta subendo da mesi. Quando è stata aperta la campagna adesioni, ho fatto dal giugno dell’anno scorso decine di telefonate e mi sono recato personalmente quattro volte in federazione per chiedere trenta tessere in base all’anagrafe degli iscritti dell’anno precedente. Ma Franco De Michele, allora responsabile dell’organizzazione, si è dato malato per sei mesi. Ho chiesto un incontro al segretario Vitale più di una volta, ma non si è degnato neanche di farmi una telefonata. Nonostante le mie reiterate e inutili richieste, le tessere sono state consegnate, non si sa a che titolo, a Laura Treviso che  di fatto ha impedito ai vecchi iscritti di tesserarsi. Siamo al paradosso che il segretario e i membri del direttivo in carica non sono iscritti al Pd. E noi siamo gli stessi che si sono occupati degli adempimenti per le primarie del centrosinistra per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. Subito il tesseramento dopo ho protocollato al partito un documento indirizzato al segretario, al presidente e ai probiviri per denunciare l’illegittimità della procedura, ma nessuno ha mosso un dito”. Gentile è un fiume in piena. “Ora c’è la beffa del congresso cittadino. Una bassezza politica inaudita, a pochi giorni dalle elezioni. È evidente che dietro questa vicenda c’è la regia di qualche candidato che, attraverso i suoi uomini e le sue donne, vuole utilizzare il partito a proprio uso e consumo per fini elettoralistici. Sia chiaro, noi non abbiamo mai ostacolato l’ingresso di giovani e nuovi iscritti, c’è invece chi ha lavorato per spazzare via il vecchio gruppo dirigente per sostituirlo con persone manovrabili. Ma noi non staremo a guardare. Oggi – conclude Gentile – ci siamo riuniti e domani ci rivedremo per valutare se ci sono gli estremi per presentare un esposto ai carabinieri per l’uso del simbolo del partito e contro chi ha fatto affiggere il manifesto. Siamo consapevoli che l’immagine del Pd di Alvignano ne esce distrutta, ma questo disastro politico è stato voluto dai vertici provinciali del partito”.

Mario De Michele

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